era il 16 aprile 2013

Lucia Annibali, 10 anni dopo l'aggressione con l'acido: "Basta interventi, accetto il mio viso sfregiato"

Era il 16 aprile 2013 quando l'avvocatessa di Pesaro rimase vittima della vendetta dell'ex, condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per tentato omicidio e stalking

15 Apr 2023 - 10:41
 © Ansa

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"Basta interventi al viso, è arrivato il momento di accettarmi così come sono". A parlare è Lucia Annibali, 45enne avvocatessa di Pesaro, dieci anni dopo l'aggressione dell'ex che con l'acido le sfregiò irrimediabilmente il volto e che per tentato omicidio e stalking sconta la condanna definitiva a venti anni di carcere. Era il 16 aprile 2013 quando la Annibali, deputata dal 2018 al 2022, fu vittima di un agguato organizzato da Luca Varani e compiuto da due albanesi. "Sono già passati dieci anni, sembra un soffio eppure è stato un percorso lungo, faticoso, complicato, ma ora vedo soddisfazione e persino bellezza. Non ho mai chiuso le porte all'amore, nemmeno nei giorni più cupi", commenta a Il Corriere della Sera.

"Quando il calendario segna 16 aprile non posso non ripensare alle 21.30 di quella sera. Mi rivedo che infilo le chiavi nella porta di casa mia, rivedo quell'uomo incappucciato che mi tira l'acido in faccia, dal basso verso l'alto. E comunque sono condannata a ricordare ogni santo giorno quello che è successo: basta soltanto guardarmi allo specchio ogni mattina". Si racconta così, a cuore aperto, Lucia Annibali, oggi difensore civico della Regione Toscana, nella lunga intervista concessa a Il Corriere della Sera, nel decimo anniversario dell'agguato di cui fu vittima e che le ha cambiato la vita.

Nei "giorni più cupi", "tutta bendata, con gli occhi cuciti, con quella rete in faccia per un mese e mezzo. A volte mi chiedo come ho fatto a farcela?", continua.

Una vita che ha lentamente ripreso in mano, "dopo almeno venti interventi chirurgici al viso, a un certo punto non li ho più contati. I primi anni l'ospedale era per me casa - aggiunge - ma adesso non riesco ad affrontarlo più allo stesso modo".

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Da qui la decisione: "Forse è arrivato il momento di accettare che questo viso si può aggiustare, ma fino a un certo punto".

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