Burioni: "Come un fiammifero acceso in un deposito di benzina, metteva a rischio mamme e neonati"
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Un'ostetrica è stata licenziata perché ha rifiutato più volte di vaccinarsi. E' successo all'ospedale di Macerata dove il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, ha firmato il licenziamento per giusta causa e senza preavviso della donna. "Dispiace che sia andata a finire così, né io né i miei collaboratori siano contenti quando si firma un provvedimento del genere, ma la storia andava avanti da mesi, più volte ci sono stati incontri e colloqui", ha detto Maccioni.
Il direttore ha citato una serie di norme nazionali e regionali alla base dell'obbligo vaccinale con 10 tipologie di vaccini per operatori sanitari in determinati reparti, tra cui appunto Ostetricia e Ginecologia, così come per la fascia di età da zero a 16 anni. La Regione Marche e l'Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale) hanno avviato un monitoraggio sull'immunizzazione degli operatori, da cui è emersa la posizione dell'operatrice sanitaria. "La nostra linea è di far rispettare questo obbligo, siamo disposti a dare flessibilità sui tempi. Ma l'obbligo va rispettato", spiega il direttore dell'Area vasta maceratese.
Burioni: "Metteva a rischio salute di mamme e neonati" - Sul caso è intervenuto anche l'infettivologo Roberto Burioni che si è schierato dalla parte dell'ospedale di Macerata. "Un sanitario che rifiuta le vaccinazioni secondo me non solo è un ignorante non scusabile, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina. Un'ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti", ha scritto sulla sua pagina Facebook. E ha aggiunto: "Ha fatto benissimo il mio collega Alessandro Maccioni che dirige l'Asur di Macerata a licenziare in tronco questa ostetrica incosciente e voglio proprio vedere se i sindacati avranno il coraggio e la spudoratezza di difendere questa irresponsabile. Orgoglioso della mia Regione". Intanto l'ostetrica si è rivolta ad un avvocato.