© Guardia di finanza
Una "mega-lavatrice" di denaro sporco è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Ancona. L'organizzazione smantellata, attiva tramite una banca abusiva gestita da cinesi, lavorava su un giro di soldi di provenienza illecita che venivano "lavati" per poi tornare a Pechino, anche tramite bonifici su conti virtuali tramite fatture false. In tal modo sono stati sottratti al fisco circa 500 milioni di euro. Nove le persone arrestate, mentre sono stati sequestrati 116 milioni di euro alla banda, radicata in particolare nel Maceratese. I soldi che non rientravano in Cina venivano reimpiegati in Italia in attività di ristorazione, auto di lusso, acquisto di immobili.