Maltempo in Nord Italia: nubifragi, frane e torrenti esondati in Piemonte e Valle d'Aosta
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In Valle d'Aosta dopo l'alluvione inizia la conta dei danni. La testimonianza di un'albergatrice: "Abbiamo salvato 30 campeggiatori". Temporali e venti forti si spostano a Nord Est
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Decine di persone sono state sfollate tra sabato sera e la notte di domenica nelle vallate alpine del Torinese a causa dell'ondata di maltempo. A Locana, in Valle Orco, in 37 sono state trasferite da un ristorante rimasto isolato dopo una frana. A Chialamberto, località della Val Grande interessata da una colata di fango e detriti, è stato invece evacuato a titolo precauzionale un condominio di 50 persone. Isolati i centri abitati di Noasca e Ceresole Reale. In Valle d'Aosta, dopo l'alluvione, inizia la conta dei danni. La vallata di Cogne ancora isolata dopo che l'unica strada di collegamento, la regionale 47, è stata danneggiata: circa 500 persone evacuate in elicottero. A Cervinia danni per milioni di euro. Temporali e venti forti anche al Nord Est. Il maltempo non ha risparmiato neanche il resto d'Europa: tre morti in Francia per la caduta di un albero, tre le vittime in Svizzera (Canton Ticino) per una frana.
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Una squadra dei vigili del fuoco sono intervenuti nel comune di Alagna Valsesia per evacuare 13 persone rimaste bloccate a causa del maltempo nei rifugi Pastore, Barba Ferrero e Crespi Calderini.
Il maltempo dal Nord Ovest si sposta al Nord Est. Allerta meteo dalla prossima notte in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna per temporali e venti forti. Sulla base delle previsioni disponibili, il dipartimento della protezione civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. Dalle prime ore di lunedì previste dunque precipitazioni, a carattere di rovescio o temporale, su Friuli Venezia Giulia e Veneto, e nel pomeriggio anche in Emilia-Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da locali grandinate e forti raffiche di vento. Per le tre regioni l'allerta è gialla.
I centri abitati di Noasca e Ceresole Reale, nell'alta Valle Orco, sono isolati dalla tarda serata di sabato per via di due frane che si sono verificate nel corso dell'ondata di maltempo (ecco cosa fare per salvarsi in caso di nubifragio). La strada provinciale 460 del Gran Paradiso è stata chiusa. Le frane si sono abbattute nelle località Zaunere e Fornolosa. A Noasca, dove risultato caduti 172 mm di acqua, la cascata formata dal torrente Noaschetta, molto conosciuta da turisti ed escursionisti, si è ingrossata al punto da coprire il ponte sulla strada prima di gettarsi nell'Orco.
Una trentina di persone è rimasta bloccata nei rifugi ai piedi del Monte Rosa, nel territorio del VCO, dopo l'ondata di maltempo delle scorse ore. La causa è l'uscita dall'alveo, in diversi punti, del fiume Anza nella zona dell'alpe Burki. Il sindaco di Macugnaga, Alessandro Bonacci, ha però sottolineato che "non c'è alcuna situazione di emergenza" e che è stato rivolto l'invito a "non muoversi e non lasciare il posto in cui si trovano".
Intanto in Valle d'Aosta, terminata l'alluvione che sabato ha colpito diverse zone, inizia la conta dei danni. Il paese di Cogne resta isolato perché l'unica strada per raggiungerlo, la regionale 47 chiusa da Ozein, è stata pesantemente danneggiata in più punti, anche nel territorio comunale di Aymavilles. Gli albergatori di Aosta (associazione Adava) stanno raccogliendo disponibilità per offrire camere gratuitamente agli sfollati.
"L'urgenza principale è l'evacuazione delle persone che devono scendere a valle. Lo stiamo facendo con voli in elicottero, ne abbiamo già portati giù tantissimi, almeno 500, ne abbiamo comunque ancora da portare almeno 250". Le operazioni riprenderanno lunedì mattina. Lo ha riferito il sindaco di Cogne, Franco Allera. Gran parte del paese è senza acqua: "L'acquedotto è stato portato via dal torrente, stiamo pensando a una riparazione provvisoria da realizzare, entro lunedì, per riuscire a riempire la vasca di carico".
"Siamo fiduciosi di poter salvare la stagione turistica. Cogne è una località che vive di turismo e noi stiamo lavorando per trovare un sistema che ci consenta in breve tempo di portare a Cogne i nostri affezionati villeggianti", h apoi aggiunto Allera all'indomani dell'alluvion. "Da stamattina - ha aggiunto - è ripresa l'evacuazione dei turisti in elicottero, ce ne sono ancora 600 da portare a valle. Contiamo anche a breve di aprire una strada trattorabile per Valnontey e di sistemare l'acquedotto".
"Sabato sera dopo che la situazione è peggiorata è stato evacuato il campeggio Gran Paradiso. Nel nostro albergo abbiamo accolto gli sfollati, quelli che abbiamo potuto, circa 30 persone". Lo ha spiegato Christine Cavagnet, che con la sua famiglia gestisce l'hotel Herbetet, in Valnontey, frazione di Cogne.
"Il primo punto è sempre la salvaguardia delle persone: anche con le evacuazioni preventive. La chiusura preventiva della strada per Cogne, ha evitato situazioni drammatiche". Così Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, al termine della riunione a Saint-Christophe (Aosta) sui danni del maltempo.
"È ancora troppo presto" per prevedere una tempistica di ripristino del collegamento stradale tra Cogne e il fondo valle, dopo i danni provocati dall'esondazione del torrente Grand Eyvia, ha poi spiegato Curcio. "L'evento è in corso, i corsi d'acqua - ha ricordato Curcio - sono ancora molto alti. Anche per capire la tipologia di intervento tecnico da effettuare bisogna capire il tipo di danno, l'acqua fino a dove è arrivata, qual è stata la parte più erosa. In alcuni casi abbiamo visto e ci hanno raccontato di un cambio proprio di una parte del corso d'acqua. Quindi ci sono delle analisi che necessitano dei tempi tecnici per essere più precise". "Le priorità - ha detto Curcio - sono le persone da portare giù, la viabilità, i servizi essenziali, cioè una parte di acquedotto, ancora delle parti elettriche che devono essere sistemate, e poi ci sono tutte le procedure per lo stato di emergenza perché questo consente poi al territorio di operare con una maggiore rapidità".
A causa dell'ondata di piena della Dora Baltea vi sono state alcune esondazioni. A Montjovet sono state evacuate dai loro alloggi due famiglie, salite ai piani alti; a Issogne il fiume è esondato tra le località Favà e Fleuran e alcuni abitanti sono stati fatti salire ai piani superiori. Attualmente la strada statale 26 è chiusa a tratti a Bard, Donnas e Champdepraz e si sta valutando la riapertura.
Nella Valtournenche l'esondazione del torrente Marmore ha causato danni ingenti nel centro di Cervinia, allagando anche dei negozi."I danni sono ingenti, si parla di milioni e milioni di euro, perché tutti i negozi hanno i magazzini che sono sotto il livello della strada, quindi il torrente Marmore straripando ha riempito garage, boxe, e anche diversi locali". Lo ha dichiarato il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian. Sono in corso i lavori per il disalveo del torrente e per un primo intervento in paese. Chiusa nella notte, la regionale per raggiungere la località è stata riaperta domenica mattina. Più in basso nella stessa vallata, ad Antey-Saint-André, è stato evacuato un campeggio e gli ospiti sono stati distribuiti in varie strutture ricettive.
"Abbiamo subito ingenti danni, soprattutto alle scogliere della cascata, a causa della bomba d'acqua e delle frane. La situazione è in miglioramento e riusciremo tra poche ore a liberare la strada per poter permettere alle persone bloccate qui di lasciare il paese". Così il sindaco di Noasca, paese in provincia di Torino pesantemente colpito dal maltempo.
Nel Verbano-Cusio-Ossola sono state effettuate le operazioni di evacuazione di 120 persone bloccate nella zona dell'Alpe Veglia, dopo l'ondata di maltempo delle scorse ore. Hanno coadiuvato le operazioni due elicotteri dei vigili del fuoco.