Piombino, imbratta la scuola per noia | Il preside: "Vieni a fare Street Art da noi"
© Facebook / Istituto Superiore Einaudi - Ceccherelli
© Facebook / Istituto Superiore Einaudi - Ceccherelli
Lei è una pittrice di 42 anni, suo marito ha 46 anni ed è un Information Technology Manager. Dopo la folgorazione di quest'estate la fuga da Siracusa: "Non ne vale la pena, lo abbiamo capito dopo soli due mesi"
Una mamma delusa, arrivata dalla Finlandia alla Sicilia con la sua famiglia, denuncia un sistema scolastico "povero", con insegnanti impreparati, strutture inadeguate e rumorose, e un metodo d’insegnamento antiquato. Motivi validi che l’hanno convinta, dopo soli due mesi, a fare le valigie e trasferirsi in Spagna. E' la storia di Elin Mattsson, pittrice di 42 anni, arrivata in estate a Siracusa con il marito e i quattro figli di 3, 6, 14 e 15 anni perché innamorata del posto, ma fuggita per disperazione. "Ci sono voluti appena un paio di mesi - scrive in una lettera - per renderci conto che non ne valeva la pena".
Il testo-denuncia è stato pubblicato da Siracusa News. "Siamo una famiglia finlandese che si è trasferita a Siracusa - scrive Elin - solo perché potevamo (lavori digitali). Volevamo sperimentare il vostro clima e la vostra cultura fantastici, ma purtroppo il nostro soggiorno non è andato come previsto. Abbiamo già vissuto sia in Spagna sia nel Regno Unito e abbiamo (ingenuamente?) pensato che il sistema scolastico sarebbe stato simile in tutto il Mediterraneo, ma ragazzi, ci sbagliavamo".
"Il sistema scolastico è così povero - scrive - I miei dubbi sono iniziati dal primo giorno che ho messo piede a scuola per l’iscrizione - spiega la donna - il rumore delle classi era così forte che mi chiesi come diavolo fosse possibile concentrarsi con quel frastuono. La giornata scolastica si trascorre sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa. Cosa? “Non esistono pause dov’è permesso muoversi?” Chiedo.
“Solo piccole pause nella stessa classe”. È stata la risposta che ho ricevuto. Questo sarebbe uno dei fattori principali per avere un cambiamento nelle classi: l’importanza dell’aria fresca e delle pause! Se solo il governo ne capisse i benefici! In Finlandia, gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, e lasciano l’aula per giocare insieme nel giardino/patio. Uno o due insegnanti li tengono d’occhio mentre sono fuori. La Finlandia si rende conto dei benefici di bambini che si muovono, giocano, urlano e corrono liberamente all’aperto per liberarsi delle energie in eccesso e prendere aria fresca, così da ottenere migliori risultati a scuola (...) L’insegnamento all’asilo dovrebbe venire dal gioco. Gioco libero! I bambini dovrebbero essere bambini il più a lungo possibile, se lo fai, otterrai buoni risultati a scuola. Negli asili finlandesi i bambini escono fuori ogni mattina tra le 9 e le 11, possono giocare liberamente (hanno macchinine, oggetti per arrampicarsi, scatole con la sabbia dove giocare, tutti i tipi di giocattoli simili a quelli che si trovano qui nei parchi)".
© Facebook / Istituto Superiore Einaudi - Ceccherelli
© Facebook / Istituto Superiore Einaudi - Ceccherelli
Durissimo anche il commento neo confronti degli insegnanti: "Qual è la pedagogia degli insegnanti? La studiano nella loro formazione? I metodi che ho sperimentato non erano niente del genere (urlare a squarciagola probabilmente non funziona così bene, vero?) ma posso capire il livello di energia dei bambini quando non hanno tempo per liberarsene fisicamente (come nelle pause). Lasciateli giocare fuori! Lasciate che prendano l’aria di cui hanno tanto bisogno! "Mamma urlano e picchiano sul tavolo” dice il mio bambino di 6 anni" e il quattordicenne dice “conosco l’inglese meglio dell’insegnante di inglese”.
"Il caos totale del traffico - si chiede ancora la mamma - (e l’ambiente qui?) è pratico per le famiglie? In Finlandia i bambini (7-12 anni) vanno a scuola da soli; usano la bicicletta o vanno a piedi e se abitano a più di 5 km dalla scuola possono andare con il taxi/bus della scuola. Pranzano a scuola, poi tornano a casa da soli quando la giornata scolastica è finita. Volendo, il bambino può andare in un altro posto (come un club pomeridiano) fino a quando i genitori non lasciano il lavoro. Perché non vi rendete conto dei benefici dei bambini che vanno da soli a scuola e a casa? Sono sicuro che potreste farlo in diversi modi, in modo che il traffico si abitui ai pedoni".
In Spagna, scrive Elis, c'erano bambini più grandi che stavano agli incroci con luci al neon e fermavano il traffico la mattina e il pomeriggio quando i più piccoli attraversavano. In Finlandia insegni ai tuoi figli come comportarsi nel traffico in modo che possano andare da soli. Ciao, ciao Siracusa e hola Espana”.
"Sicuramente la nostra scuola difetta in spazi aperti - commenta una docente toscana - in tempi scolastici decisamente troppo lunghi e anche nel modo a volte un po’ troppo frontale di far lezione, ma offre inclusione, personale preparato, metodo e attenzione; i nostri alunni escono dalla scuola sicuramente più preparati dei loro colleghi europei e quanto all’autonomia che purtroppo spesso neghiamo loro non è certamente colpa del sistema scolastico ma di un ambiente sociale ed economico radicalmente diverso e difficilmente sovrapponibile". Quello che i prof contestano alla signora, in sintesi, sono proprio gli argomenti usati: "Si tende a generalizzare, a parlare di stili di vita allargando discussioni che non si limitano alla sola scuola ma al modo di concepire la vita".