A CASTELBELFORTE

Mantova, la comunità si mobilita per un immigrato e vince: rimpatrio annullato

Il parroco si è offerto di ospitarlo, dalla sua parte anche il sindaco leghista

29 Lug 2018 - 12:17
 © facebook

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Alla fine ce l’hanno fatta gli abitanti di Castelbelforte, in provincia di Mantova: sono riusciti a evitare l’espulsione di Fassar Marcel Ndiaye, il clandestino senegalese che abita in paese dal 2013, ormai diventato parte integrante della comunità. Una mobilitazione impegnata, che ha raccolto i consensi del sindaco leghista Massimiliano Gazzani e del parroco, nonché la disponibilità di un avvocato. L’obiettivo di non far ripartire il ragazzo è stato raggiunto grazie soprattutto alle cinquecento firme raccolte. Lunedì 30 luglio, Marcel presenterà la documentazione necessaria per ottenere il permesso di soggiorno. Lo riporta La Gazzetta di Mantova.

Marcel è arrivato a Castelbelforte nel 2013. In poco tempo è stato "adottato" dalla comunità diventando un personaggio fondamentale. Avendo svolto tanti lavori in passato, si è subito messo al servizio del paese. Gli abitanti del luogo lo descrivono come un uomo affidabile e sempre disponibile ad aiutare il prossimo. Da quattro anni, lavora nell’ambito del volontariato e in parrocchia.

Marcel però, sprovvisto di permesso di soggiorno, era destinato al rimpatrio volontario in Africa. Per questo è nata la campagna "Marcel uno di noi" e "#Marcelèmioamico". Molti cittadini si sono anche offerti di assumerlo, mentre il parroco Don Alberto Ancellotti gli ha garantito un alloggio. Venerdì 27 luglio Marcel si è presentato in questura insieme al suo avvocato: qui è stato ufficialmente identificato tramite impronte e foto. L’ultimo passo è la documentazione da presentare per il permesso di soggiorno. Castelbelforte ha festeggiato la vittoria e lanciato l’hashtag #Marcelrestaconnoi.

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