Parla l'amico della giovane morta il 14 luglio in un lunapark di San Benedetto del tronto
di Remo Croci"Francesca voleva che andassi con lei sulla giostra, erano 15 giorni che me lo chiedeva ma io ogni volta prendevo tempo perché avevo paura". Chi parla oggi è Claudio, l'amico di Francesca Galazzo, la ragazza di 27 anni mamma di un bambino di 2 anni, precipitata al Luna Park di San Benedetto del Tronto venerdì sera.
"Per non farla salire le avevo detto che era meglio aspettare il cambio degli elastici perché a me sembravano vecchi ma era una scusa. Lei l'altra sera era decisa a provare ed è salita. Si è seduta a destra nella sfera poi però un'addetta alla sicurezza le ha fatto cambiare il posto con l'altra nostra amica. Il cambio era stato dettato da motivi di equilibrio della sfera per bilanciarla meglio. Prima del lancio un'altra addetta ha verificato le cinture di sicurezza e solo al termine ha dato l'ok" ricorda Claudio che era rimasto a terra proprio nella direzione del lato dove si era seduta Francesca.
Con lui c'erano altri amici e la mamma di Francesca che era con il bambino della figlia che si era addormentato nel passeggino. "Quando la sfera è stata lanciata io mi sono un po' allontanato ma ero sempre in quella posizione e quando è scesa la prima volta ho visto che Francesca aveva la gamba fuori dall'abitacolo. Ho subito iniziato a gridare di fermare tutto ma non mi hanno sentito purtroppo. Poi quando è scesa di nuovo a circa 9/10 metri la sfera ha iniziato a ruotare a 360 gradi e ho visto il corpo di Francesca uscire fuori con la schiena. Si era aperto il roll bar che avrebbe dovuto proteggerla e lei è scivolata via senza più protezione. È caduta sui gradini della giostra e ha prima battuto la testa. Aveva le braccia e le gambe rotte. Io sono subito andato da lei ed era ancora cosciente. Le dicevo di tenero duro che sarebbero arrivati i soccorsi, le dicevo di muovere le dita e lei rispondeva alle mie sollecitazioni. Poi dopo mezz'ora che i medici hanno cercato di rianimarla è morta".