L'uomo, immobilizzato da dieci anni per la malattia, non poteva recarsi negli uffici postali o nei negozi per attivare l'identità digitale. La svolta dopo l'appello della moglie
Antonio Brocani ce l'ha fatta. Immobilizzato da dieci anni a causa della Sla, l'ex cuoco di Jesi (Ancona) potrà avere il suo Spid. Come spiega la moglie e caregiver Maila Pigliapoco, la Regione Marche si è mobilitata per il 61enne, che finalmente ha potuto accedere al servizio. "La Regione ci ha ascoltati, subito si sono messi a nostra disposizione. Hanno trovato un gestore di Senigallia che venisse a casa a certificare l'identità di Antonio", ha detto la moglie ringraziando Mediaset per "l'opportunità e la possibilità di portare alla luce questo grandissimo problema e 'buco' nelle leggi che esistono riguardo l'entità digitale".
L'antefatto - Antonio è immobilizzato a causa della Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, che lo ha costretto a letto nella sua casa di Jesi, in provincia di Ancona, senza potersi muovere né parlare. La moglie Maila - che ha la sua procura per sostituirlo in qualsiasi atto pubblico - si era scontrata negli ultimi mesi con la burocrazia. L'obiettivo era far ottenere al marito lo Spid, il sistema pubblico d'identità digitale ideato per agevolare l'accesso a una serie di servizi della pubblica amministrazione. Ma non c'era riuscita.
La risoluzione - Il cuoco non poteva ovviamente recarsi negli uffici postali o nei negozi per attivare di persona lo Spid, come vuole la procedura d'identificazione. L'appello della moglie, raccolto anche dalle nostre telecamere, non è rimasto inascoltato grazie all'intervento della Regione Marche e alla buona volontà del gestore di Senigallia. "Ho riportato alla luce un problema che non riguarda solo Antonio, ma tutti i malati che si trovano in queste condizioni e che non hanno possibilità né di parlare né di firmare come richiedono certi servizi", ha detto Maila.