Ascoli, uccise due ex operai kosovari: si suicida in cella
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S'impicca l'imprenditore Gianluca Ciferri: il duplice delitto avvenuto il 15 settembre
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Gianluca Ciferri, l'imprenditore edile di Fermo che il 15 settembre scorso aveva ucciso a colpi di pistola due suoi ex operai kosovari, che erano andati a chiedergli stipendi arretrati, si è suicidato. L'uomo, conferma il suo legale, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella del carcere di Ascoli Piceno. Ciferri si sarebbe impiccato alla grata della finestra del bagno con una corda formata da lenzuola e federe.
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L'imprenditore non era solo in cella, ma il compagno lo ha trovato già morto: erano circa le 4 di notte. Sembra che abbia lasciato una lettera. Gianluca Ciferri era accusato del duplice omicidio a colpi di pistola di Mustafa Nexhmedin, 38 anni, e Avdyli Valdet, 26, carpentieri immigrati dal Kosovo.
In un lungo interrogatorio Ciferri aveva ribadito la sua versione dei fatti: ''Mi sono difeso da un'aggressione. I due operai erano armati di una piccozza, ho avuto paura e ho sparato''. Gli operai vantavano circa 20 mila euro di stipendi arretrati, piu' volte richiesti all'imprenditore, anche attraverso un contenzioso curato dal sindacato di categoria della Uil. Nexhmedin aveva moglie e quattro figli piccoli, Valdet un figlio e un altro in arrivo: "Non sapevano più come sfamarli'' diceva il fratello di Mustafa.
La sparatoria avvenne il 15 settembre scorso, davanti alla villetta di Molini Girola di Fermo dove Ciferri viveva e aveva l'azienda. Appassionato di armi, l'uomo deteneva una quarantina di fucili e pistole fra la villa e un'altra abitazione. La pistola la teneva nel garage, e aveva detto di essere corso a prenderla quando si era visto minacciato.