"L'avevo visto poco prima della tragedia. Ho temuto che potesse tentare il suicidio. Mai avrei immaginato quello che poi è successo"
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Luca Giustini "stava male da tempo, era depresso e piangeva". A parlare così del 34enne arrestato per aver ucciso la figlia Alessia è Brunella Michelini, madre dello stesso Luca, che ha incontrato il figlio domenica mattina, poche ore prima della tragedia. E ricorda: "Era come se fosse venuto a dirmi addio, abbiamo pregato insieme".
La madre racconta anche di avergli chiesto che cosa gli stesse succedendo e di avergli consigliato: "Devi farti vedere da un dottore". E aggiunge: "Avevo paura che potesse tentare il suicidio, mai avrei immaginato quanto poi è successo". E adesso, chiusa nel suo appartamento di Collemarino, nella stessa strada in cui abita il figlio, la donna fa capire che dietro il malessere dell'uomo, ancora ricoverato in stato catatonico al reparto psichiatrico dell'ospedale di Torrette di Ancona, ci potrebbero essere anche dissapori familiari, "anche se quello che è successo non è giustificabile".
"Qualche giorno fa si era sfogato con un amico, che lo aveva visto molto depresso - dice ancora la madre - e che aveva provato a risollevarlo, ricordandogli che aveva una bella famiglia, un lavoro. 'Mi manca l'amore' aveva risposto lui, spiegando che non ce la faceva più a stare a casa. L'amico ha suggerito la separazione, 'non posso' era stata la replica".
Quando ha sentito le urla in strada, anche Brunella Michelini dice di essere scesa, "ma sono stata scacciata dai parenti di Sara, la moglie, mi hanno detto che ero 'la madre del mostro', come se non fossi anche io una persona che ha sofferto la perdita di una nipote. E sono dovuta tornare a casa sotto scorta dei carabinieri". Ora la donna attende di potere vedere il figlio ("non mi hanno neanche fatto entrare in reparto"). E soprattutto desidera incontrare l'altra nipote, di 4 anni e mezzo, ma la tragedia sembra avere scavato tra le due famiglie un solco invalicabile.
Sequestrati due quaderni dell'uomo - Tra gli oggetti sequestrati dai carabinieri a Luca Giustini ci sono anche due quaderni, forse contenenti appunti personali. I militari hanno perquisito la casa della famiglia e l'auto del ferroviere, prelevando due coltelli da cucina e, nella vettura, uno zaino contenente effetti personali (fazzoletti di carta, block notes tenuti forse per lavoro e i due quaderni).
Tutto materiale che potrebbe servire per scoprire un eventuale movente del delitto o capire i motivi di stress o le paure che hanno indotto l'uomo ad accoltellare a morte la sua bimba. In attesa di un interrogatorio, l'avvocato Nicoletta Pelinga, legale di Giustini, dovrebbe incontrare l'uomo martedì in ospedale, se le sue condizioni psicofisiche miglioreranno.
Alessia colpita da 5 coltellate - Alessia è stata colpita con 5 coltellate, che hanno raggiunto tutte organi vitali (cuore e polmoni). E' quanto emerge dall'autopsia eseguita questo pomeriggio sul corpicino della piccola dal medico legale Mauro Pesaresi. La bimba non sarebbe morta subito. Il padre omicida, Luca Giustini, 34 anni, ha usato un coltello da cucina. I colpi sono stati vibrati con violenza, tanto che hanno trapassato il corpo da parte a parte.