L'appello dei colleghi della 23enne ucraina

Femminicidio di Fano, "il figlio di Anastasiia è rimasto solo a due anni: cerchiamo i parenti"

Del piccolo, rimasto solo al mondo con la mamma uccisa e il padre in carcere, si stanno occupando i servizi sociali del Comune. L'appello dei colleghi della 23enne ucraina

15 Nov 2022 - 09:30
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Era arrivato a marzo, sfollato dall'Ucraina in guerra, con la mamma 23enne Anastasiia Alashri di Kiev e il papà, un 42enne con doppia cittadinanza egiziana e ucraina. E, ora, a due anni si ritrova improvvisamente solo a Fano (Pesaro-Urbino), dopo che il padre ha ucciso a coltellate la madre che si era separata da quell'uomo portando via con sé il figlio. "Cerchiamo i parenti", è l'appello dei colleghi della vittima, che si era presto inserita nella realtà di Fano, dove lavorava come cameriera in un ristorante, dando occasionalmente lezioni di pianoforte. Del piccolo ora si stanno occupando i servizi sociali del Comune, che a Il Messaggero affermano: "E' in sicurezza, dove non è possibile dirlo". E la strada per rintracciare altri suoi famigliari appare molto in salita.

Fano, uccisa 23enne rifugiata ucraina

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Quel bambino rimasto solo - Quando Anastasiia Alashri ha deciso di allontanarsi da casa e trovare un rifugio presso un amico, per sfuggire alle vessazioni alle quali la sottoponeva l'ex marito, aveva portato il figlio con sé. E, durante le ricerche della donna, che, inizialmente, sembrava scomparsa, sono stati i suoi colleghi di lavoro del ristorante "Osteria dalla Peppa" a tranquillizzare il piccolo e a coccolarlo.

Il bimbo ha avuto così giochi, sorrisi e carezze, ignaro che il suo mondo stava per essere tragicamente sconvolto. Il corpo della donna veniva ritrovato con i segni di tre coltellate e per il femminicidio l'ex marito era stato bloccato alla stazione ferroviaria di Bologna, da dove, presumibilmente, stava cercando di lasciare l'Italia. Ora il figlio, a due anni, è rimasto solo.

Anastasiia Alashri, al contrario di altre sue connazionali, - come riferisce Il Messaggero - non era inserita nel giro della comunità ucraina che pure a Fano e a Pesaro è molto radicata e nei mesi dell'accoglienza dei profughi ha dato un grosso contributo. Rintracciare i suoi parenti nell'Ucraina in guerra sarà molto arduo.

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