La ragazza racconta la burrascosa relazione con l'autore del raid contro un gruppo di migranti: "Pamela è stata la goccia, ma io ho riempito il vaso"
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Non ha dubbi la fidanzata di Luca Traini. Il 29enne, autore del raid contro un gruppo di immigrati a Macerata, "non è un delinquente e quando uscirà dal carcere ci sposeremo e ci rifaremo una vita insieme". La ragazza, che vuole rimanere anonima, ha una relazione con Traini dall'aprile del 2017, appena pochi mesi prima che l'uomo, pistola alla mano e seduto al volante della sua auto, iniziasse a sparare contro quelli che considerava gli spacciatori della città.
In un'intervista a La Repubblica, la donna sembra però minimizzare il gesto del fidanzato che, a suo dire, "l'ha fatta grossa e deve pagare, però il suo fascismo è solo di facciata". Perché se Traini ha una croce celtica tatuata sul braccio e in auto teneva un cero di Mussolini è solo "per scherzo, non gli dava l'importanza che gli diamo noi". Per la fidanzata del 29enne non è il razzismo ad aver scatenato il raid ma altri fattori, come la propaganda del leader della Lega, Matteo Salvini, e l'uso di droga proprio da parte della ragazza.
"Non dico che siano stati la causa del raid - precisa la fidanzata riferendosi ai messaggi anti-migranti di Salvini -. Ma Luca ne era influenzato perché è un ragazzo fragile e condizionabile". Quanto poi all'omicidio di Pamela Mastropietro, identificato come il movente del raid, la fidanzata spiega che quella "è stata la goccia" ma "io ho riempito il vaso".
La donna ammette infatti di aver fatto uso di droghe (cocaina, canne e metanfetamina) e che Traini abbia cercato di allontanarla da quel mondo, non solo tenendola "ore al telefono per impedermi di andare ai rave", ma anche sfasciandole la macchina e "spaccando un finestrino con un cazzotto". Ogni tanto, continua la ragazza, "dava di matto, ma riuscivo a calmarlo". Traini non sarebbe però mai stato violento nei confronti della compagna, ma "mi disse che gli spacciatori li avrebbe fatti fuori tutti".
Per quanto riguarda lo stato di salute del 29enne, la ragazza è convinta che Traini soffra di un disturbo di personalità borderline e che sia bipolare. "Me ne sono accorta cercando i sintomi su internet", spiega. Le perizie dicono però il contrario. Traini è sano di mente e capace di intendere e volere. Accusato di strage, porto abusivo d'armi e danneggiamenti con l'aggravante dell'odio razziale, il 29enne, che in aula ha chiesto scusa, in primo grado è stato condannato a 12 anni.