Intervistato da Tgcom24, il padre del presunto killer non nasconde la sua disperazione: "Mi vergogno, mio figlio non può averlo fatto"
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"Mi dispiace per Ismaele, per la sua famiglia. Chiedo perdono a tutte le famiglie d'Italia". Artur Meta, papà di Igli, il 20enne accusato di aver ucciso il 17enne Ismaele Lulli a Sant'Angelo in Vado (Pesaro), intervistato da Tgcom24, chiede scusa. La voce è rotta dalla disperazione, dal pianto: "Igli non può aver fatto questo. Era un bravo ragazzo, una brava persona. Non so come sia potuto accadere".
E alla mamma della vittima, che chiede giustizia per suo figlio, dice: "Mi piacerebbe parlarle però mi vergogno, non trovo il coraggio".
Ma il pensiero torna sempre a lui, a quel figlio accusato di un delitto atroce, efferato e senza un perché: "Igli è una brava persona, tutti gli amici lo dicono. Non era Igli colui che ha fatto tutto questo".