La 18enne, ha spiegato il magistrato, non morì per overdose ma per le coltellate. Oseghale l'avrebbe uccisa temendo la reazione della giovane dopo la violenza subita
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Pamela Mastropietro è stata uccisa da Innocent Oseghale dopo uno stupro e con due coltellate al fegato. E' quanto ha affermato il pm Stefania Ciccioli nella requisitoria al termine del processo a carico del nigeriano accusato di omicidio, stupro, vilipendio e occultamento di cadavere, davanti alla Corte d'assise di Macerata. A conferma della tesi accusatoria c'è la testimonianza di un altro nigeriano inizialmente coinvolto nell'inchiesta.
Secondo l'accusa, il 30 gennaio 2018 Oseghale avrebbe abusato sessualmente di Pamela, approfittando del fatto che fosse stordita dall'assunzione di eroina, e poi l'avrebbe uccisa, accoltellandola due volte all'altezza del fegato, temendo la reazione della giovane dopo la violenza subita.
La 18enne, ha spiegato il pm, non morì per overdose ma per le coltellate: le ferite letali erano da punta e taglio, diversamente dalle altre inferte per il depezzamento del corpo, ammesso da Oseghale che invece nega l'omicidio. La difesa ha chiesto e ottenuto di effettuare un nuovo sopralluogo nella mansarda di via Spalato 124 dove si consumò il massacro. Il 29 maggio potrebbe arrivare la decisione della Corte.
La Procura chiede l'ergastolo - La Procura di Macerata ha chiesto la condanna all'ergastolo per Oseghale. Oltre all'ergastolo, il procuratore Giovanni Giorgio ha sollecitato anche un aggravamento di pena di nove anni e tre mesi per lo smembramento e l'occultamento del cadavere, e l'applicazione dell'isolamento diurno per 18 mesi.