La Corte d'Assise d'Appello di Perugia accoglie la richiesta del pg. Esclusa l'aggravante della crudeltà che aveva portato alla condanna a 30 anni in secondo grado. Il fratello di Melania: "Resta in cella, finalmente giustizia"
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Salvatore Parolisi è stato condannato a 20 anni di reclusione per l'omicidio della moglie Melania Rea. Lo ha deciso la Corte d'assise d'appello di Perugia, chiamata dalla Cassazione a rideterminare la pena di 30 anni inflitta all'ex caporal maggiore in secondo grado. Come chiesto dalla Procura, i giudici hanno escluso l'aggravante della crudeltà ma non hanno concesso le attenuanti generiche sollecitate dalla difesa.
I difensori di Parolisi, Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, si aspettavano una condanna "sotto i 20 anni": "Ci sono tutti gli elementi per concedergli le attenuanti generiche come il fatto che sia un giovane, incensurato e militare irreprensibile", avevano detto durante l'udienza.
Di opposto parere il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola, che aveva invece sollecitato che all'ex caporalmaggiore dell'Esercito non venissero concesse le attenuanti generiche.
Il fratello di Melania: "Abbiamo avuto giustizia" - "Melania ha avuto giustizia ma purtroppo nessuno ce la ridarà": il fratello Michele commenta così la sentenza della Corte d'Assise d'Appello. Michele Rea ha parlato con i giornalisti lasciando il Palazzo di Giustizia di Perugia dove ha assistito all'udienza insieme al padre e allo zio. "E' duro ricominciare - ha detto - ma lo faremo con la consapevolezza che l'assassino resterà un bel po' di anni in carcere. Da domani potremo ricominciare, lo dico tra virgolette, una nuova vita".
La morte di Melania - Carmela Melania Rea fu uccisa il 18 aprile del 2011 a 29 anni. Il suo corpo fu ritrovato dopo due giorni sul Colle San Marco di Ascoli Piceno. Era stato lo stesso Parolisi a lanciare l'allarme e a far scattare le ricerche.
Il 26 ottobre del 2012 il Tribunale di Perugia condannò l'ex militare all'ergastolo. Pena ridotta a 30 anni dalla Corte d'Appello la cui sentenza, però, è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Ora il nuovo verdetto: 20 anni.