iniziativa dell'Unhcr

Marchisio, Totti, Gassman: sui social la campagna a sostegno dei rifugiati

L'organizzazione delle Nazioni Unite: nel 2017, 68,5 milioni di persone sono state costrette alla fuga. I personaggi famosi mostrano la propria solidarietà

21 Giu 2018 - 17:42

All’hashtag #chiudiamoiporti, alcuni personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo hanno risposto con #WithRefugees. Hanno scelto di appoggiare la campagna dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, in occasione proprio della giornata mondiale dedicata a chi fugge da guerre e violenze. Il 20 giugno, Claudio Marchisio, Francesco Totti,  Alessandro Gassman e altri vip hanno voluto utilizzare la propria visibilità in favore di chi sta soffrendo. Erano 68,5 milioni di persone solo nel 2017.

Un foglio bianco con la scritta #WithRefugees. Un mezzo semplice, per un messaggio importante: ricordarsi di chi deve abbandonare la propria casa, la famiglia e gli affetti perché il suo Paese è sconvolto dalla guerra. Il giocatore della Juventus, Claudio Marchisio, l’ha postata su Facebook, scrivendo: "Io credo sia il momento di chiedere ai leader mondiali delle soluzioni concrete e di stare dalla parte dei più deboli. E tu da che parte stai?"

L’attrice Anna Foglietta ha scelto Instagram per il suo messaggio: "Diamo voce all’Italia che accoglie, che include, che riconosce il valore e l'arricchimento che i rifugiati portano nelle nostre società". Altri personaggi famosi sono stati i colleghi Alessandro Gassman e Stefano Fresi, l'ex calciatore Demetrio Albertini e il direttore di MondoFutbol Guido Montana.

L’Unhcr ha ricordato che nel 2017 sono stati 68.5 i milioni di persone costrette alla fuga. Significa 44.500 al giorno, una ogni due secondi. "La situazione delle migrazioni forzate si è aggravata", ha spiegato la portavoce Carlotta Sami a Repubblica. "L’Italia ha una situazione che non è assolutamente emergenziale, gli arrivi via mare sono diminuiti dell’80% e ci sono tre rifugiati ogni mille abitanti".

La campagna dell’Onu è accompagnata da una petizione, con la quale l’organizzazione chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato riceva un’istruzione, e le famiglie un posto sicuro per vivere. Sarà presentata all’Assemblea delle Nazioni Unite entro la fine del 2018 e può essere firmata sul sito ufficiale.

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