Le indagini hanno permesso di ricostruire la filiera dello spaccio, i commercianti della droga, i custodi e i fornitori
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"Le indagini rendono evidente che Messina è ormai diventata sede internazionale per lo spaccio di stupefacenti e ha un ruolo sempre più significativo nel traffico di droga". Queste le parole del procuratore aggiunto Rosa Raffa sull'operazione "Tunnel" che ha disarticolato un gruppo criminale di spacciatori nel rione Mangialupi. Le indagini della polizia, culminate in 12 arresti, ha sottolineato il magistrato, "hanno permesso di ricostruire la filiera dello spaccio, commercianti della droga, i custodi e i fornitori dall'Albania". Alcuni dei componenti del sodalizio disponevano anche di armi. Tre stranieri sono ancora irreperibili.
L'indagine della squadra mobile di Messina è stata avviata nel maggio del 2017. Nel settembre dello stesso anno la polizia ha sequestrato, all'interno della galleria ferroviaria dismessa "Spadalara", in località Bisconte, quasi 42 chilogrammi di marijuana. A novembre del 2017 altri 32 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente sono stati trovati nell'auto di un "corriere". Durante l'operazione è stato eseguito il sequestro preventivo di beni riconducibili all'Asd "Pool Planet", un'associazione sportiva dilettantistica, già operante in Messina, la cui titolarità, secondo le indagini, era stata attribuita a prestanome di uno degli indagati, Santino Di Pietro, che è stato accusato anche di trasferimento fraudolento di valori.