La funzione religiosa nella chiesa madre di Salemi (Trapani), dove è stato proclamato il lutto cittadino
"La morte di Marisa ci ha fortemente scosso ed è calata la notte nel nostro cuore". Così il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, che ha celebrato nella chiesa madre di Salemi i funerali di Marisa Leo, la 39enne uccisa dal suo ex compagno nel trapanese, a colpi di pistola. Il feretro è arrivato alle 15.430 nella chiesa che già dal primo pomeriggio era piena di persone. "La tua luce ci guiderà ancora", ha detto il vescovo rivolto alla vittima.
"Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare, resa ancora più cruda e più triste se guardiamo negli occhi della piccola Alice privata dai legami fondamentali della vita", ha detto il vescovo celebrando i funerali. Ha aggiunto: "Vorrei condividere con voi una parola 'altra', una parola 'alta' che il Vangelo riassume e la vita di Marisa esprime: l’Amore di Dio ricevuto e donato. 'Chi ama è passato dalla morte alla vita'. Questa è la sola parola che rischiara questo momento di buio e ci aiuta a rispondere alla domanda che ribolle da sempre, soprattutto in questo momento, nel cuore umano: che senso ha vivere se sembra che sia solo per morire?".
Monsignor Giurdanella ha poi aggiunto: "Se oggi siamo tutti qui e in tanti è perché crediamo che il tempo dell’amore è più lungo del tempo della vita. Sì, oggi Marisa ci dice che la sua e la nostra notte splenderà. Per Marisa, come per tutti noi, a volere la morte non è stato Dio. Lei ha amato la vita, senza trattenerla ma condividendola sempre con creatività e coraggio, facendo squadra, mai da sola. Per Marisa, a finire, è stato solo il primo tempo. Ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai. Continua a vegliare sulla sua piccola Alice, sui genitori e amici perché lei non è assente ma vive: è solo invisibile".
Marisa leo è stata uccisa a colpi di carabina calibro 12 dal suo ex compagno, che poi si è suicidato. L'uomo l'ha attirata in una trappola: le ha chiesto di andare a prendere la loro bambina e lei si è fidata. A Salemi è stato proclamato il lutto cittadino. Il corteo funebre è stato scortato fino alla chiesa dai vigili urbani. Prima dell'inizio della celebrazione presieduta da monsignor Angelo Giurdanella, nelle prime file si sono seduti i familiari della donna e i vertici delle cantine "Colomba bianca", dove Marisa Leo lavorava. In chiesa anche l'assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano e una rappresentanza delle "Donne del vino". Un lungo applauso ha poi accolto il feretro all’uscita dalla chiesa.