Il giovane controllava ogni movimento della vittima costringendola a estenuanti videochiamate per sapere costantemente dove e con chi fosse, ma lei ha sempre tentato di minimizzare i fatti
A Marsala, la madre di una 16enne ha denunciato il fidanzato della figlia, un 21enne, perché terrorizzata dallo stato di soggezione psicologica della ragazza. Il giovane, infatti, la perseguitava. La vicenda è stata accertata dalla Procura di Marsala: l'inchiesta è stata condotta dagli agenti del commissariato di polizia della città. La vittima, sentita dagli inquirenti, ha sempre tentato di minimizzare i fatti. La risposta giudiziaria è stata forte, come riporta la Repubblica: "braccialetto elettronico per lui, divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla fidanzata, divieto di contattarla con qualsiasi mezzo, telefono, mail, social network. E braccialetto elettronico anche per lei solo per avere contezza di un eventuale avvicinamento di lui".
Il giovane controllava ogni movimento della 16enne costringendola a estenuanti videochiamate per sapere costantemente dove e con chi fosse, la perseguitava con domande continue sulle precedenti relazioni, la insultava, la istigava al suicidio e minacciava la sua famiglia, entrava nel registro scolastico telematico per conoscere le lezioni che frequentava, le proibiva di andare a passeggio con la madre: mesi di stalking quotidiano. La ragazza era totalmente plagiata e in preda a costanti crisi di ansia, una delle quali, ad aprile scorso, l'ha costretta a un ricovero urgente al pronto soccorso dell'ospedale di Marsala dove i medici le hanno diagnosticato una crisi dovuta all'agitazione.
L'indagato avrebbe spinto la fidanzata a violare le regole scolastiche che le imponevano di lasciare il telefono prima dell'inizio delle lezioni, proprio per poterla controllare e avrebbe tentato di ricattare la madre della giovane dopo aver scoperto che consigliava alla ragazzina di interrompere la relazione. Sentita dalla polizia, la donna ha definito malata la relazione della figlia col 21enne perché compromessa "da una grave forma di gelosia patologica che aveva infine indotto la figlia a isolarsi del tutto dal mondo circostante, rinunciando a ogni amicizia, alla benché minima vita di relazione, e determinando in lei scarsi risultati scolastici, costretta com'era finanche a disertare la scuola".
A riscontro delle accuse della madre ci sono le dichiarazioni della preside della scuola e i messaggi telefonici che la donna era riuscita a leggere.
"È una situazione molto delicata. Ma davanti alla determinazione di una madre ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi. La madre che denuncia, la figlia che nega. Ci siamo chiesti con i colleghi se e come intervenire, ma i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Non sappiamo come sarebbe finita questa storia se non lo avessimo fatto. Ma da padre, da cittadino, da magistrato, toccato profondamente, come tutti, dalla tragedia di Giulia Cecchettin, ritengo ineludibile cogliere qualsiasi segnale e intervenire prima che sia troppo tardi", ha detto il procuratore di Marsala Fernando Asaro, come riporta la Repubblica.
Nella richiesta di misura cautelare, il sostituto procuratore Roberto Piscitello ha parlato di una forma di stalking "tanto subdola e strisciante da non essere riconosciuta nemmeno dalla persona offesa, che però è una minorenne non in grado di percepire il pericolo che corre".