I ricorsi di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati ad aprile per tentata violenza sessuale sulla ragazza morta a Palma di Maiorca nel 2011, sono stati dichiarati inammissibili
La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza della corte d'appello di Firenze che il 28 aprile scorso ha condannato a 3 anni Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi per tentata violenza sessuale su Martina Rossi. La giovane studentessa genovese è morta il 3 agosto 2011 precipitando dal sesto piano di un albergo a Palma di Maiorca, dove era in vacanza con le amiche. I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili.
Martina, 20 anni, è morta mentre cercava di sfuggire a una violenza sessuale: è questa la verità che cristallizza la decisione della Quarta sezione penale della Corte di Cassazione, arrivata dopo sette ore di udienza e circa due ore di camera di consiglio. "Probabilmente i due condannati faranno richiesta di sospensione della pena e di ammissione ai servizi sociali - spiega l'avvocato Stefano Savi che segue la famiglia di Martina -, ma resta la soddisfazione di una decisione definitiva su questa vicenda che risponde alla realtà: Martina è morta cercando di sfuggire a una violenza sessuale. E' stato un calvario per i familiari di Martina. Oggi è una soddisfazione, una soddisfazione amara che si mescola alla commozione per la tragedia e il dolore della perdita, e per l'attesa. La famiglia di Martina ha aspettato questo giorno per dieci anni".
I due giovani della provincia di Arezzo erano stati prima condannati a 6 anni, poi assolti il 9 giugno del 2020 "perché il fatto non sussiste dalla Corte d'appello di Firenze che aveva dato per buona l'ipotesi del suicidio. Era stata la stessa Cassazione a riaprire il caso, rilevando errori e sottovalutazioni in quella decisione, e disponendo un processo bis, nel quale poi erano stati condannati ad aprile.
Il papà della ragazza: "Mai impunità per chi fa male a una donna - "Non ci deve essere più nessuno che possa permettere di far del male a una donna e passarla liscia. Ora posso dire a Martina che il suo papà è triste perché lei non c'è più, ma anche soddisfatto perché il nostro Paese è riuscito a fare giustizia". Lo ha detto Bruno Rossi, dopo la sentenza per la morte della figlia Martina.
La difesa di Vanneschi: "Ricorreremo alla Corte europea - Stefano Buricchi, difensore di Luca Vanneschi, esprime "grande amarezza" per la conferma della condanna. "Abbiamo creduto fino all'ultimo al riconoscimento dell'innocenza di Luca - dice -. Ma non è finita qui. Ricorreremo alla Corte Europea e chiederemo la revisione del processo".