Le precisazioni sul percorso di fecondazione assistita nel quale una donna porta avanti una gravidanza, fino al parto, per un'altra coppia
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"Un mercato di bambini", "Connotazioni razziste sulla scelta degli ovociti": le ultime dichiarazioni della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, hanno alimentato il dibattito sulla già (ampiamente) discussa maternità surrogata. Ma di cosa si tratta, esattamente? Per maternità surrogata si intende un percorso di fecondazione assistita nel quale una donna porta avanti una gravidanza, fino al parto, per un'altra persona o una coppia. Si definisce anche, per questo motivo, gravidanza o gestazione per altri (GPA) ed è entrato nel linguaggio comune anche il termine di "utero in affitto".
Si tratta della donna che ha deciso di portare avanti una gravidanza per conto di persone che, per diversi motivi tra cui anche patologie rare come la sindrome di Rokyitansky, caratterizzata dall'assenza congenita della vagina e dell'utero, tumori all'utero, malformazioni, forme gravi di endometriosi, non sono in grado di concepire o avere figli. Ma come avviene il percorso di maternità surrogata?
Se possibile, si utilizzano i gameti (quindi ovociti e spermatozoi) della coppia di persone che ha fatto richiesta. Ma è possibile utilizzare gameti di donatori estranei alla coppia stessa e alla donna che porterà avanti la gravidanza oppure ancora utilizzare ovociti della madre surrogata e liquido seminale di quelli che saranno gli aspiranti genitori. Dal punto di vista della genetica, non sempre madre biologica e madre surrogata coincidono.
In base a una circolare del Ministero degli Esteri, le coppie eterosessuali presentano un certificato di nascita che attesti che sono state rispettate le procedure dello Stato in cui ci si trova e il funzionario consolare deve accettare gli atti al comune competente, informandolo contestualmente sulle particolari circostanze della nascita, insieme alla Procura della Repubblica. Si trascrive l'atto e la Procura accertato che sia stata rispettata la legge del Paese di provenienza, archivia il procedimento. Per le coppie dello stesso sesso, invece, la trascrizione non è effettuata in modo uniforme.
E' vietata con l'articolo 12, comma 6, che recita: "Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro". Una proposta di legge per la regolamentazione della gravidanza per altri solidale elaborata dall'Associazione Luca Coscioni con esperti e altre associazioni è stata depositata alla Camera dei Deputati il 13 aprile 2021. In Parlamento, con l'attuale legislatura, è invece iniziato da pochi giorni l'iter di due proposte di legge, di Lega e Fdi, che mirano a dichiarare la pratica un reato perseguibile anche se commesso all'estero.
In Europa la maternità surrogata è consentita in forma altruistica in Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo (ma non il ricorso da parte di stranieri non residenti). Anche in Belgio è praticata solo in forma altruistica e solo per i residenti, mentre Ucraina, Grecia e Georgia sono diventate alcune delle prioritarie destinazione per la maternità surrogata commerciale per le coppie eterosessuali. Nello specifico, ad esempio, la legge ucraina consente l'accesso solo a coppie eterosessuali sposate, che per problemi documentati di salute non possono portare avanti una gravidanza; prevede inoltre che almeno il 50% del patrimonio genetico sia della coppia e che il gamete donato non sia della gestante. La gestazione per altri infine è legale anche in alcuni Stati degli Stati Uniti in forma gratuita e in altri anche in forma retribuita. In Canada solo in forma altruistica, anche se è previsto un rimborso spese per la madre surrogata.