a Campobello di Mazara, nel trapanese

Matteo Messina Denaro, nel primo covo trovato un poster de "Il Padrino"

L'immagine, uno stampato con un primo piano del personaggio, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra, è molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola

20 Gen 2023 - 13:40
 © Ansa

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Nel soggiorno del primo covo di Matteo Messina Denaro trovato e perquisito dal Ros, a Campobello di Mazara, i carabinieri hanno trovato anche un poster con il volto de "Il Padrino", quello interpretato nell'omonimo film in cui il protagonista, Marlon Brando, recita il personaggio di don Vito Corleone. L'immagine, uno stampato con un primo piano del personaggio, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra, è molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola.

Il poster si aggiunge ad altro materiale trovato nel primo covo, l'abitazione di vicolo San Vito individuata qualche ora dopo il blitz: oggetti di lusso, viagra, vestiti firmati e profumi ricercati e, soprattutto, documenti con sigle e numeri di telefono che però al momento non indicherebbero le tracce di un libro mastro.

Trovato il terzo covo - Giovedì, intanto, è stato trovato il terzo covo del boss: un appartamento al primo piano di una palazzina gialla a poche centinaia di metri dal primo e non distante dal secondo bunker trovato mercoledì dalla Guardia di Finanza. La casa, che il capomafia avrebbe occupato fino a giugno scorso, è in via San Giovanni. E al momento è vuota e sarebbe in vendita. All'immobile, perquisito dagli inquirenti nel pomeriggio, si è arrivati seguendo un trasloco. Sono in corso indagini per accertare se nell'appartamento siano state ricavate stanze segrete come quella scoperta nel secondo covo dalle Fiamme Gialle. Un bunker blindato nascosto da un armadio pieno di vestiti, al quale si accede da un fondo scorrevole.

A dare la chiave di quel che ha definito un ripostiglio - a quanto pare pieno di scatoloni, alcuni gioielli, pietre preziose e argenteria - è stato il proprietario della casa nella quale il rifugio era stato ricavato: Errico Risalvato, fratello di un fedelissimo del boss condannato per mafia e a lungo indagato. La Procura, guidata da Maurizio de Lucia, dovrà ora esaminare tutto il materiale recuperato dopo l'arresto: l'agenda che era nel borsello del capomafia al momento del blitz, che conterrebbe anche riflessioni e pezzi di lettere, i due cellulari di Messina Denaro, post-it, appunti e documenti con sigle, numeri di telefono, nomi e cifre che fanno pensare a una sorta di promemoria su investimenti e spese trovati nell'appartamento di vicolo San Vito e che sono ora all'analisi del Ris.

E sull'eventualità che qualcuno possa essere entrato nei covi di Messina Denaro per "ripulirli" subito dopo il suo arresto e prima dell'arrivo degli investigatori, il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto, spiega: "Non siamo in grado di dire se qualcuno sia andato prima. Mi auguro che se ci sia stato qualcuno abbia lasciato qualche traccia. È un' ipotesi, ma allo stato non siamo in grado di confermarla".

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