Nel mirino dei militari Franco Lee, origini cinesi, gravemente indiziato di esercizio abusivo di attività finanziaria e offerta al pubblico di servizi di investimento e impiego in criptovalute di utilità provento di reato. Si era fatto intervistare pubblicamente come esperto nel settore
I carabinieri hanno sequestrato criptovalute per 600mila euro a un soggetto cinese, noto come il "Bancomobile decentralizzato", al quale hanno confiscato soprattutto Bitcoin, Usdt, Ethereum e Matic. I militari della sezione Criptovalute del Comando carabinieri antifalsificazione monetaria, insieme a quelli del Nucleo operativo della compagnia carabinieri Roma-Eur, hanno eseguito un’ordinanza dispositiva di misura cautelare coercitiva personale emessa dal gip del Tribunale di Roma. Il cinese arrestato era diventato famoso nel settore degli scambi di criptovalute e di recente si era anche fatto intervistare pubblicamente come esperto in materia.
Nel mirino un uomo domiciliato a Frascati, indiziato dei delitti di esercizio abusivo di attività finanziaria e offerta al pubblico di servizi di investimento e impiego in servizi finanziari speculativi (criptovalute) di utilità provento di reato, attraverso l'acquisto di criptovalute e riciclaggio, avendo provveduto a sostituire e trasferire, con investimento in moneta virtuale, somme di denaro provento di delitto, tali da garantire l'anonimato.
In manette è finito Franco Lee, il "Bancomobile centralizzato": così si era definito lui stesso in un'intervista sui social rilasciata in occasione della Blopkchain Week, a Roma. Le indagini sul suo conto erano scattate nel 2023, in seguito al monitoraggio dei canali social di Instagram e Telegram dove l'uomo, di nazionalità cinese e localizzato a Roma, proponeva lo scambio di grandi somme di contante in cambio delle più diffuse criptovalute e viceversa, attraverso incontri di persona. Durante le attività tecniche emergeva che il soggetto, avendo importanti disponibilità di denaro cash, poteva eseguire scambi di euro in criptovalute anche per oltre 100mila euro per singola transazione.
Oltre alle criptovalute, sono stati sequestrati anche sei dispositivi cellulari, due notebook e otto carte di credito. Gli accertamenti e le specifiche attività di tracciamento sulla blockchain delle transazioni e le attività di Osint (Open Source Intelligence) svolte dai reparti dell’Arma dei carabinieri, hanno consentito di identificare il soggetto, ben conosciuto nelle community delle criptovalute.
In occasione della sua intervista all'evento "Blockchain Week" a Roma, ma anche nella sua home page di propaganda, l’indagato si definiva "Bancomobile decentralizzato disponibile 24 ore su 24" e mostrava il suo bigliettino da visita affermando che "poteva comprare e rivendere qualsiasi tipologia di criptovalute" poiché si riteneva un "promotore decentralizzato".
Gli elementi raccolti hanno indirizzato le indagini verso specifici wallet di criptovalute ed exchange centralizzati. Dall'analisi condotta dai militari, è emerso che l'indagato ha movimentato la somma di 8.800.000 euro dal 2021 a oggi, con un numero di movimentazioni e scambi oltre i 3mila, percependo una commissione per ogni transazione compresa tra il 5 e il 10%. L'attività era svolta in totale assenza di qualsiasi controllo previsto dalla normativa antiriciclaggio e senza le necessarie autorizzazioni, garantendo ai clienti l'anonimato in cambio di commissioni notevolmente più elevate rispetto a quelle degli exchange autorizzati, che applicano commissioni fino a cento volte più basse.