APPELLO AI RESPONSABILI

Meridiana, Papa incontra lavoratori in esubero: "Nessuna famiglia senza lavoro"

Il Pontefice ha quindi auspicato "che si possa trovare un'equa soluzione, che tenga conto anzitutto della dignità della persona umana"

22 Ott 2014 - 17:48
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Papa Francesco si rivolge apertamente ai responsabili di Meridiana, la compagnia aerea che ha annunciato 1.366 esuberi. "Per favore - ha detto il Pontefice -, faccio un appello a tutti i responsabili, nessuna famiglia senza lavoro". Il Papa ha auspicato "che si possa trovare un'equa soluzione, che tenga conto anzitutto della dignità della persona umana e delle imprescindibili necessità di tante famiglie".

Meridiana, Papa incontra lavoratori in esubero: "Nessuna famiglia senza lavoro"

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"Desidero unirmi - ha detto il Papa salutando i gruppi italiani presenti in piazza - alla comunità diocesana di Tempio Ampurias nell'esprimere profonda vicinanza e solidarietà ai dipendenti della Compagnia aerea Meridiana, che stanno vivendo ore di apprensione per il loro futuro lavorativo". A questo punto il Papa si è fermato e ha guardato la piazza, dove i lavoratori sventolavano palloncini rossi. "Auspico vivamente - ha aggiunto - che si possa trovare un'equa soluzione, che tenga conto anzitutto della dignità della persona umana e delle imprescindibili necessità di tante famiglie".

"Per favore, - ha aggiunto -, faccio un appello a tutti i responsabili, nessuna famiglia senza lavoro". Il folto gruppo di lavoratori della Meridiana, che già avevano salutato papa Bergoglio al suo arrivo in piazza per l'udienza generale, hanno a lungo applaudito.

Vento forte, dipendenti su torre scendono 20 metri - Il forte vento di maestrale ha costretto Andrea Mascia e Alessandro Santochini, il pilota e l'assistente di volo Meridiana che da una settimana vivono su una torre dell'illuminazione a Olbia per protestare contro la decisione della compagnia dell'Aga Khan di avviare le procedure per la mobilità, a scendere dalla torre di 20 metri, cercando un riparo di fortuna a metà altezza. Con raffiche che nella notte hanno sfiorato i 120 chilometri orari è stato infatti impossibile per loro restare in cima al traliccio, a 35 metri. All'alba, appena si è calmato il vento, son risaliti in cima alla torre.

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