Meteo, tempo stabile fino a Natale ma dal 26 arriva il gelo: crollo termico di 8-10 gradi
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A S. Stefano neve sull'Appennino a quote collinari e forti venti settentrionali per la prima irruzione di aria artica. Dal 28 possibili nevicate in pianura al Nord
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Fino a Natale la situazione sarà ancora dominata da una robusta area di alta pressione (Anticiclone di Natale) che, occupando il Mediterraneo Centrale e Occidentale, garantirà anche in Italia tempo stabile e piuttosto mite, senza piogge, senza freddo e con temperature di qualche grado al di sopra della norma. Lo scenario cambierà bruscamente il 26, quando sull'Italia arriverà il gelo di Santo Stefano e faranno irruzione correnti artiche.
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FREDDO NELLE ZONE NEBBIOSE, CLIMA MITE NELLE ALPI - Martedì al mattino nebbie e nubi basse nasconderanno il cielo in gran parte della Valpadana, coste del Medio e Alto Adriatico, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna Settentrionale; prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso altrove. Nel pomeriggio ancora nebbie e nubi basse in gran parte della Valpadana, Liguria, coste dell'Alto Adriatico, Toscana e Umbria; bel tempo nel resto d'Italia, anche se a tratti non mancheranno un po' di nuvole innocue su Lazio, Campania, Calabria Tirrenica, Sicilia Tirrenica e Sardegna. Temperature massime in crescita al Nord e Toscana. Venti per lo più deboli.
Mercoledì molte nebbie in Valpadana, coste dell'Alto Adriatico e valli del Centro. Nuvole su Liguria, coste tirreniche e Sardegna, con il rischio di qualche pioviggine tra Liguria centro-orientale e alta Toscana e nella notte anche sulle Venezie; bello e più soleggiato nelle altre zone. Temperature senza grandi variazioni. Temperature in lieve aumento: vento intenso di Libeccio sul Ligure.
PIÙ CALDO IN MONTAGNA CHE IN PIANURA A CAUSA DELL'INVERSIONE TERMICA - Anche oggi farà più freddo in pianura rispetto alle località di montagna. Ieri alle ore 7 abbiamo registrato -3°C a Torino e 6°C a Magugnaga (Vb), che si trova a 1950 metri di quota. Di cosa si tratta? L'inversione termica è uno strato di atmosfera in cui la temperatura dell'aria aumenta con la quota. Nelle notti calme e serene, il raffreddamento del suolo sottrae calore all'aria sovrastante che a sua volta si raffredda: nelle prime centinaia di metri si crea così uno strato in cui la temperatura addirittura aumenta con la quota. Si “inverte” così il normale andamento della temperatura con l'altezza. Questa inversione termica ha l'effetto di bloccare qualsiasi rimescolamento dell'aria, con un conseguente accumulo costante di umidità e smog nei bassi strati. Tutto ciò rende il paesaggio grigio e nebbioso nei mesi più freddi.
NATALE GRIGIO AL NORD E REGIONI TIRRENICHE - A Natale l'alta pressione inizierà a cedere e arriverà un apporto di maggiore umidità dal Mediterraneo. Sarà una giornata piuttosto grigia e nuvolosa per l'insistenza di strati di nubi basse su tutta la Valpadana, Liguria centro-orientale, coste dell'alto adriatico fino al nord delle Marche, su tutte le regioni tirreniche, ma anche in Umbria, Sicilia settentrionale e occidentale e Sardegna. Ci potrà essere il rischio di qualche locale pioviggine tra Liguria e alta Toscana. Il sole a Natale si vedrà invece sul medio e basso versante adriatico dal sud delle Marche alla Puglia, sulle zone ioniche del Sud compresa la Sicilia orientale. Anche nel settore alpino e prealpino il tempo sarà inizialmente abbastanza buono, con una tendenza all'aumento della nuvolosità. In serata si addosserà il fronte freddo responsabile del gelo di santo Stefano.
GELO DI SANTO STEFANO: TUTTI I DETTAGLI E LA TRAIETTORIA - Questo nucleo di aria gelida arriva dalle latitudini artiche: dopo aver attraversato l'Islanda, nei prossimi giorni scenderà verso il Baltico per poi puntare direttamente al nostro Paese. Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre scavalcherà le Alpi e attraverserà l'Italia dando luogo a un sensibile calo termico, all'intensificazione dei venti settentrionali e a precipitazioni soprattutto al Centrosud, con nevicate a quote collinari sull'Appennino. Si tratta della prima vera irruzione aria fredda della stagione che coinvolgerà tutta l'Italia, con un calo termico stimato nell'ordine di 8-10 gradi in meno nel giro di 48 ore. Soffieranno inoltre intensi venti settentrionali con raffiche a 60-70 km/h su Adriatico e Isole e la sensazione di freddo sarà accentuata dall'effetto wind chill: le temperature percepite potranno essere di 2-4 gradi inferiori rispetto a quelle segnate dai termometri. Questo nucleo di aria artica dopo aver scavalcato le Alpi si dirigerà rapidamente verso il Centro Italia.
IL 26 CROLLO TERMICO E NEVICATE SULL'APPENNINO A QUOTE COLLINARI - Nella notte e nelle prime ore del 26 verrà coinvolto il Nordest (Friuli Venezia Giulia, basso Veneto, Emilia Romagna) con precipitazioni anche a carattere di rovescio. Si abbasserà il limite delle nevicate nelle Alpi orientali fino ai 700 metri. Limite delle nevicate in calo sull'Appennino emiliano e romagnolo sotto i 1000 metri poi successivamente con l'arrivo dell'aria fredda anche fino ai 400 metri (bassa collina). Nel contempo al Nordovest arriveranno venti di Foehn che spazzeranno via le nebbie e le nubi basse che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. Rispetto ai 4°C registrati ieri a Milano, venerdì si potranno raggiungere temporaneamente 8°C al pomeriggio. Il calo più sensibile al Nordovest si avvertirà sabato mattina con le minime anche sottozero (previsti -4°C a Torino e Novara e zero gradi a Milano).
Il 26 verrà coinvolto un po' tutto il Centrosud: il peggioramento arriverà prima al Centro in estensione alla Campania, al nord della Puglia, al nord della Sardegna e nella seconda parte del giorno anche al resto del Sud e della Sicilia con piogge, rovesci e temporali. Entro mezzogiorno la neve arriverà anche sull'Appennino umbro- fino a 300-400 metri. Da metà giornata in poi quota neve in brusco calo su anche sull'Appennino abruzzese e molisano: dai 700 metri iniziali si passerà a 400-500 metri . Neve in arrivo anche sull'Appennino campano neve in serata fino agli 800 metri, e poi su quello calabro-lucano sopra i 1000 metri. Attese nevicate anche sui rilievi della Sardegna sotto i 1000 metri.
Mentre il maltempo insisterà al Centrosud su Nordovest e Triveneto avremo ampi rasserenamenti che poi nella notte favoriranno forti gelate. I venti settentrionali saranno in rinforzo e soffieranno da moderati a forti: avremo la Bora sul medio e alto Adriatico, il Grecale sul medio e alto Tirreno e il Maestrale nelle Isole con raffiche oltre i 60-70 km/h. Temperature in diminuzione, con il calo più sensibile sulle Alpi e nelle aree interessate dal maltempo.
POSSIBILI NEVICATE IN PIANURA AL NORD DOMENICA 28 - Dopo un sabato gelido, per domenica 28 invece c'è la possibilità che nevichi fino in pianura al Nord: una perturbazione atlantica infatti raggiungerà il nostro Paese e correnti più miti e umide si scontreranno con l'aria gelida di origine artica, dando vita a una situazione in cui la neve potrebbe imbiancare anche diverse importanti città del Nord. Le possibili nevicate di domenica dipendono però molto dalla direttrice con cui la perturbazione atlantica raggiungerà il nostro Paese: solo con l'avvicinarsi dell'evento avremo quindi la conferma dell'effettiva possibilità che la neve imbianchi la Valpadana, ma in ogni caso al momento questo rimane uno degli scenari più probabili.