Il ministero dell'Interno ha comunicato alle Regioni quali saranno le sedi dove ospitare i profughi che non hanno diritto all'accoglienza: ecco la mappa
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I nuovi Centri permanenti per i rimpatri dovrebbero essere pronti entro luglio. Saranno undici e ospiteranno chi non ha diritto a rimanere in Italia e deve tornare al suo Paese. L'elenco è stato comunicato lunedì alle Regioni dal ministero dell'Interno mentre l'emergenza sbarchi (oltre 40mila i nuovi arrivi, 10mila in più rispetto al 2016) non accenna a fermarsi.
Ecco la lista, pubblicata dal "Corriere della Sera": in Lombardia si utilizzerà la Caserma di Montichiari, in Friuli Venezia Giulia il centro di Gradisca d'Isonzo, in Piemonte il vecchio Cie, nel Lazio il centro di Ponte Galeria, a Roma, in Campania la Caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere, in Basilicata Palazzo San Gervaso, in Sardegna il carcere dismesso di Iglesias, in Sicilia il Cie di Caltanissetta, in Emilia Romagna il Cie di Modena, in Puglia il Cie di Bari Paese, in Calabria la struttura di Mormanno.
In tutto si tratta di 1.100 posti, destinati ad aumentare. Anche Veneto, Liguria e Toscana dovranno infatti individuare un luogo in cui sistemare almeno cento persone a regione.
Soccorsi in mare, nuove regole per fermare l'emergenza - Si stanno anche studiando le nuove regole per i soccorsi in mare: il coordinamento affidato alla Guardia costiera, la registrazione di tutti i membri degli equipaggi delle navi delle Ong con lo scopo di evitare collusioni con gli scafisti. La Guardia costiera dovrebbe anche definire dove saranno localizzate le imbarcazioni delle organizzazioni non governative, impedendo che le navi si avvicinino troppo alla Libia. Se le verifiche finora fatte hanno escluso rapporti tra ong e trafficanti, i contatti potrebbero esserci con chi è a bordo delle imbarcazioni delle ong. Entro venerdì la commissione Difesa del Senato coordinata da Nicola Latorre comunicherà le sue conclusioni.
Merkel: molto meglio la situazione in Italia - Gli ultimi interventi sul fronte della gestione migranti piace alla cancelliera tedesca, secondo cui "le registrazioni dei migranti funzionano oggi in Italia molto meglio. L'Italia fa di tutto per accogliere lì i rifugiati, si sta lavorando per effettuare i rimpatri dall'Italia, stiamo lavorando a una soluzione del conflitto in Libia, per cui credo che una situazione come quella del 2015 non si ripeterà".