A ricostruire la vicenda di un ragazzino del Mali la dottoressa che fa le autopsie sui corpi dei naufraghi senza nome
© ansa
Dopo Aylan, il bimbo siriano arrivato cadavere sulle coste turche, un altro piccolo migrante (stavolta del Mali) riesce a commuovere l'Europa sfruttando, suo malgrado, la risonanza offerta dai social network. Non ha un nome ma di lui si conosce l'età - 14 anni - e il fatto che volesse fare bella figura nel paese che sperava lo accogliesse: prima di salire sul barcone che è naufragato nel Mediterraneo il 18 aprile del 2015, si era fatto cucire nella tasca una pagella scolastica, il bagaglio per lui più importante di qualsiasi altra cosa, il passaporto con il quale voleva mostrare di essere bravo e di avere le carte in regola per la nuova vita che sognava di iniziare.
Ad accendere i riflettori su questa vicenda è stata la professoressa Cristina Cattaneo, il medico legale che da anni si occupa di riconoscere i corpi dei migranti annegati in mare, già consulente medico della Procura per il caso Yara Gambirasio. Nel libro da lei pubblicato ("Naufraghi senza volto") riunisce le storie che ha potuto ricostruire a partire dalle autopsie fatte su decine di corpi di migranti annegati nel vano tentativo di toccare le coste europee.
Centinaia i commenti online a questa vicenda, anche grazie a una vignetta che il disegnatore Makkox ha fatto per "Il Foglio": "Uau tutti dieci. Una perla rara", dicono guardando la pagella i pesci e molluschi al ragazzino che nel disegno rivive nel fondale del Mediterraneo, nel tratteggio di Makkox.