La giudice della sezione Immigrazione del Tribunale di Roma spiega che sulla nuova normativa è stato avviato l'abituale iter della magistratura. Albano non aveva convalidato il trattenimento dei migranti nel cpr in Albania
© Ansa
Sulla polemica governo-giudici in merito alla vicenda migranti e Albania, interviene la presidente di Magistratura democratica Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del Tribunale di Roma. "Una nuova bufera politica? Ne parleremo domani - chiarisce la giudice, che non ha convalidato il trattenimento dei migranti in Albania -. Credo che tutto quello che è successo finora sia molto grave e molto problematico. Sono stata scelta io come parafulmine perché era molto comodo, senza pensare che non ci sono ventuno giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che sono iscritti a Magistratura democratica: i giudici giurano sulla Costituzione studiano al primo anno di università la gerarchia delle fonti e sanno benissimo che la Costituzione e il diritto dell'Unione vengono prima della legge ordinaria e il loro dovere è quello di fare rispettare tutto ciò". Albano, che ha anche ricevuto minacce, ha poi aggiunto: "Noi l'abbiamo subita questa campagna che nei fatti si è tradotta in un'intimidazione". Salvini: "Un problema i giudici che boicottano le leggi".
Immediata la replica di Matteo Salvini, che su X scrive: "Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione comunista. Sono un problema per l'Italia".
In merito ai provvedimenti dei giudici che lunedì si esprimeranno sul trattenimento dei sette migranti nel cpr italiano in Albania. Albano ha spiegato che "la sezione immigrazione del tribunale di Roma si è già riunita e c'è un verbale, ci sono questioni giuridiche importanti da affrontare e non sono posizioni dei singoli magistrati. Sono discussioni giuridiche che noi facciamo ma non solo su questo. Lo facciamo sempre quando entra in vigore una nuova normativa perché la dobbiamo analizzare e dobbiamo capire come questa nuova normativa si rapporta al diritto nazionale e sovranazionale". E ha aggiunto: "Se noi pensiamo che ci siano elementi di frizione tra la Costituzione o tra il diritto dell'Unione e certe norme, abbiamo l'obbligo o di sollevare la questione di costituzionalità o di disapplicare o di mandare alla Corte di giustizia. E questo è un obbligo rispetto alla Corte di giustizia previsto dai trattati".