La Ong ha spiegato che "la Libia non è un luogo sicuro e per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere riportati lì"
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Msf ha denunciato che la nave Aquarius, intervenuta in soccorso di un gommone che trasportava migranti, è stata costretta ad allontanarsi dalla guardia costiera libica. "Dopo lunghe negoziazioni abbiamo ottenuto di evacuare 39 casi medici e vulnerabili, ma decine di persone sono state riportate in Libia, un luogo non sicuro", ha spiegato Msf, lanciando un appello "per dare priorità alla sicurezza invece di rafforzare politiche di deterrenza in Libia".
L''allerta e le operazioni di soccorso - Medici era stata allertata dal Centro di coordinamento soccorsi di Roma per un gommone in difficoltà in acque internazionali, ma una volta giunta sul luogo "è stata allontanata dalla scena a favore di un'imbarcazione della Guardia costiera libica", ha spiegato la stessa Ong. "Dopo lunghe negoziazioni abbiamo ottenuto di evacuare 39 casi medici e vulnerabili tra cui un neonato, donne incinte, bambini con le loro famiglie, ma poi ci è stato ordinato di allontanarci e decine di persone sono state riportate in Libia".
L'appello di Medici Senza Frontiere - Medici senza frontiere ha quindi sottolineato "che la Libia non è un luogo sicuro e per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere riportati lì", lanciando un appello "ai governi europei per dare priorità alla sicurezza di rifugiati e migranti invece di rafforzare attivamente politiche di deterrenza e contenimento in Libia".