A "Quarta Repubblica"

Migranti, parla un trafficante che organizza i viaggi in mare: "L'Europa dà soldi alla Tunisia per farli tornare"

La testimonianza di chi fa affari con le traversate a "Quarta Repubblica": "Tutti hanno un motivo per partire, ci sono anche persone espulse da più paesi"

22 Nov 2022 - 09:56

"Il mio lavoro? Trovare persone da portare in Italia". A "Quarta Repubblica" parla un trafficante di migranti che organizza i viaggi in mare verso l'Europa. "Siamo in quattro, ognuno di noi ha un compito - spiega -, lavoro solo con i tunisini perché gli africani si fanno arrestare più facilmente e raccontano quello che facciamo". L'uomo, intervistato dal programma di Rete 4, spiega che non ci sono differenze tra le persone che si rivolgono a lui sperando di arrivare illegalmente in Europa: "Tutti hanno un motivo per andare via - dice -, i ricchi, i ricercati, chi vende oro e i propri ulivi per procurarsi il denaro". Per l'uomo, le migrazioni non finiranno anche se, qualora dovessero diminuire, anche il suo business potrebbe avere delle perdite: "La Tunisia prende soldi per contenere i migranti e l'Europa dà soldi alla Tunisia, anche per farli tornare".

Molte delle persone che decidono di rivolgersi a lui, sono ricercati o espulsi più volte: "Conosco una persona che è stata espulsa sette volte da diversi Stati europei - dice -, se con i soldi spesi per viaggiare avesse avviato un'attività nel suo paese sarebbe ricco. Sinceramente non mi interessa, io mi occupo solo della sicurezza dei viaggi". L'uomo, poi, racconta come vengono elusi i controlli: "Molti si fingono pescatori del porto. Se vengono fermati dicendo di essersi riuniti senza nominarci vengono rilasciati dopo qualche giorno e noi riorganizziamo gratuitamente il viaggio. Invece, se parlano, possono dimenticarsi quei soldi perché mi serviranno per pagare gli avvocati". E sulle strategie del governo italiano per arginare il fenomeno, aggiunge: "Possono chiudere i confini se verranno usate armi o esercito - dice -, ma le persone comunque vorranno andare lo stesso".

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