Report di ActionAid

"Da Cpr rimpatriati solo il 10% migranti con ordine di espulsione"

Il report "Trattenuti 2024" denuncia la "politica fallimentare" dei centri per il rimpatrio a fronte di costi "esorbitanti"

25 Ott 2024 - 13:10
 © Ansa

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Nel 2023 dai Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), è stato rimpatriato "solo il 10% dei migranti con un provvedimento di espulsione ovvero 2.987 su 28.347". Mentre il totale dei rimpatri è di 4.267 e comprende gli stranieri rimpatriati alle frontiere, negli aeroporti o direttamente dalle Questure. È uno dei dati del report "Trattenuti 2024". Una fotografia del sistema detentivo per stranieri di ActionAid e del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Bari che ricostruisce il sistema di detenzione per il rimpatrio dal 2014 al 2023, in cui viene denunciata "l'invivibilità degli spazi" e "una politica fallimentare" dei Cpr.

Una politica che ottiene il 10% dei risultati attesi è inammissibile, a meno che non si riconosca che l’obiettivo non è quello esplicito del rimpatrio, ma è quello di assimilare le persone migranti ai criminali, erodendo le basi del diritto d’asilo e del sistema di accoglienza” commenta Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid. 

I numeri del sistema dei Cpr Secondo il rapporto sono state 50mila le persone straniere detenute dal 2014 al 2023 nei Cpr. Il sistema funziona da sempre a capacità ridotta e nel 2023 al 53% della sua capienza ufficiale. Ad oggi sono aperte e funzionanti solo 10 strutture su 12 attive. Dai Cpr in Sicilia, con il nuovo hub per il "trattenimento leggero", parte il 54% dei rimpatri nazionali, l'85% dei quali di soli cittadini tunisini. I cittadini tunisini però nel 2023 sono stati meno dell'11% degli arrivi complessivi in Italia.

Quanto costano i Cpr - Nel report si sottolineano anche i costi definiti "esorbitanti" del sistema dei Cpr a fronte di un numero di posti limitati: quasi 93 milioni di euro la spesa complessiva dal 2018 al 2023. Di questi, oltre 33 milioni utilizzati per la manutenzione dei centri, di cui oltre il 76% è stato impiegato per interventi di manutenzione straordinaria, cioè ristrutturazioni dovute a danneggiamenti. L’intero sistema solo nell’ultimo biennio considerato (2022-2023) è costato 39 milioni e la spesa media annua di una struttura detentiva sale fino a un milione e 760mila euro, mentre il costo medio annuo di un posto raggiunge quasi 29 mila euro.

La gestione dei Cpr - Nel report si denuncia una gestione poco trasparente del sistema: “Ci sono gestori di CPR esclusi dalle gare delle prefetture, il più delle volte a causa di illeciti e reati contro la Pubblica Amministrazione, ma che partecipano a nuove gare e continuano a gestire CPR in altre regioni” spiega Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid. “I gestori sono sempre gli stessi. Questi enti producono un guadagno non erogando quanto previsto dal contratto e facendo leva sui mancati controlli delle prefetture. Anche per questo, visti i monitoraggi come il nostro, sono sempre meno i soggetti disposti a gestire questi luoghi, soggetti che spesso si alleano con i propri concorrenti per vincere le gare”. 

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