operazione della guardia di finanza

Milano, inchiesta su auto storiche: sequestrata anche la Ferrari di Roberto Rossellini

La vettura d'epoca fu regalata nel 1954 dal regista all'attrice Ingrid Bergman. Operazione della guardia di finanza: "Dati falsi per evadere le tasse"

14 Feb 2025 - 16:46
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© Guardia di finanza
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La Guardia di finanza di Milano ha eseguito un sequestro preventivo per oltre 70 milioni di euro e tre misure interdittive nei confronti anche di un avvocato e di un commercialista di uno studio legale internazionale. Le accuse sono associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico e accesso abusivo a sistemi informatici nell'inchiesta del pm Giovanni Tarzia su una presunta rete dedita ad alterare i dati su auto d'epoca. Il sequestro riguarda anche cinque auto storiche, di cui tre a Principato di Monaco. Tra queste la Ferrari 375 MM da oltre 30 milioni di euro regalata nel 1954 dal regista Roberto Rossellini a Ingrid Bergman e un'Alfa Lungo Berlinetta, che si trova in Francia e ha un valore di oltre 26 milioni di euro. L'accusa: "Dati falsi sulle auto storiche per evadere le tasse".

L'Alfa Lungo Berlinetta è vincitrice di plurimi concorsi, immatricolata nel 1938 e sottoposta, pertanto, alla normativa sui beni culturali in quanto avente più di 75 anni e illecitamente esportata. In aggiunta, il provvedimento di sequestro ha interessato i beni intestati a un'agenzia di pratiche auto e al rappresentante della stessa fino alla concorrenza di 30 mila euro, profitto del reato di corruzione. Soldi depositati su conti correnti intestati a una società delle Cayman nel Principato di Monaco.

Secondo la Procura, l'associazione a delinquere sarebbe composta anche dall'amministratore delegato di una società svizzera operante nel settore dell'intermediazione nella vendita di auto d'epoca e dal titolare di uno sportello telematico dell'automobilista. Avrebbero falsificato i "dati di proprietà delle auto" sui "pubblici registri ACI/PRA", fa sapere il procuratore Marcello Viola in una nota.

Così facendo avrebbero permesso il passaggio di proprietà anche da soggetti morti alla società della Cayman, riconducibile a un collezionista, e alle sue controllate italiane domiciliate presso lo studio legale permettendo di realizzare una frode fiscale da quasi 13 milioni di euro attraverso la "riattivazione delle targhe storiche" e il successivo trasferimento nel Principato di Monaco e in Francia. La società caymanese è indagata per omessa dichiarazione fiscale.

L'indagine ha consentito di individuare un'associazione per delinquere operante sul territorio milanese che sarebbe stata finalizzata a commettere corruzione, falsi in atti pubblici e accesso abusivo a sistemi informatici. Il tutto per consentire alla società caymanense riconducibile a un collezionista l'evasione delle imposte.

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