L'uomo aveva rubato la borsetta alla donna. La famiglia: "Sta per iniziare la messa in prova, ci siamo messi nei panni di quell'uomo"
© Carabinieri
Ha rubato la borsa di una signora ma è stato "placcato" dal figlio della donna. Il tentativo di furto è avvenuto vicino a corso Genova a Milano. Il giovane ventenne, chiamato in soccorso dalla madre, è sceso in strada immediatamente a torso nudo e in ciabatte, ha rincorso il ladro ed è riuscito a bloccarlo. Poi la decisione di non denunciare l'uomo per dargli un'altra possibilità.
La vicenda è stata raccontata da Il Corriere della Sera. Una signora, sabato pomeriggio, ha fermato l'auto davanti al portone del suo palazzo per mettere la spesa nell'ascensore. In quei pochi minuti in cui ha portato le buste all'interno dell'edificio, qualcuno le ha preso la borsa all'interno della macchina. Dovendo parcheggiare, è tornata indietro in una via laterale e ha visto due persone che si stavano dividendo il bottino che le era stato sottratto. La signora ha così chiamato il marito e il figlio, entrambi alti oltre due metri, e gli ha chiesto di intervenire. Nel frattempo ha cercato di riavere indietro dai ladri i suoi averi ma è riuscita a riottenere solo i documenti. All'arrivo dei familiari della donna, i due uomini hanno iniziato una fuga, ma il figlio della signora, un giocatore di basket alto 2.08 metri, è riuscito a bloccarne uno e a recuperare la borsa.
Tra gli applausi della folla, il ladro ha chiesto alla famiglia di non essere denunciato perché era appena uscito dal carcere e stava per iniziare una messa in prova importante per la sua vita. Quando sono arrivati i carabinieri, la famiglia ha scelto di dare fiducia all'uomo. "Decidere di non denunciarlo non è stato facile - ha detto la signora derubata a Il Corriere della Sera - ma speriamo gli sia bastato per non rifarlo più". "Provo a mettermi nei panni di quell'uomo. Sei appena uscito dal carcere - ha aggiunto - o comunque ci sei stato parecchio tempo, non hai un lavoro e vivi di espedienti, da dove puoi ricominciare? Se la sua storia è vera e ha altri precedenti, la prigione non è servita a evitare recidive. Forse la messa alla prova che sta per cominciare potrà essere più efficace".