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Ovazione e commozione in sala per il riconoscimento alla memoria di Giulia Tramontano
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Come ogni 7 dicembre in occasione della festa del patrono Sant'Ambrogio, Milano ha reso omaggio ai cittadini, alle associazioni, alle realtà che hanno dato lustro alla città consegnando gli Ambrogini d'Oro. Si tratta della massima onorificenza concessa dal Comune. E per la prima volta il sindaco Giuseppe Sala non ha tenuto il tradizionale discorso sul senso di queste benemerenze e sullo spirito che anima Milano il 7 dicembre. Nessuna spiegazione ufficiale ma dietro questa scelta potrebbe esserci la polemica lega alle recenti tensioni tra Consiglio comunale e il sindaco proprio sulla scelta dei nomi a cui consegnare il riconoscimento. Invece ovazione e commozione in sala quando è stato consegnato il riconoscimento alla memoria di Giulia Tramontano, la ragazza incinta vittima di femminicidio da parte del proprio compagno.
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Al teatro Dal Verme gremito gli applausi più grandi e le ovazioni sono andate alla memoria di Giulia Tramontano e ad Amalia Ercoli Finzi, la prima donna a laurearsi in Ingegneria aeronautica nel 1962, consulente della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea. Applausi anche per il comico Andrea Pucci la cui candidatura ha provocato diverse polemiche. Tra i premiati Carlo Arnoldi, per dodici anni presidente dell'associazione che riunisce i familiari delle vittime della strage di piazza Fontana, Francesco Borella, architetto e paesaggista che ha ideato il Parco Nord di Milano.
Per la comunità ebraica Andrea Jarach, imprenditore. L'attestato è stato consegnato alla studentessa del Politecnico che ha dato il via alla protesta delle tende in piazza, Ilaria Lamera. La Medaglia alla Memoria è stata conferita anche alla memoria del sociologo Francesco Alberoni. Tra le realtà associative premiare c'è l'Osservatorio Metropolitano di Milano, centro studi indipendente e senza scopo di lucro che svolge da circa un decennio attività di ricerca, studio e approfondimento per la comprensione di fenomeni politici e sociali dell'area metropolitana di Milano.
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C'è anche la famiglia di Giulia Tramontano, la giovane uccisa nel maggio scorso a Senago (Milano) dal fidanzato Alessandro Impagnatiello mentre era incinta del loro bambino, alla cerimonia di consegna degli Ambrogini d'oro, la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano in occasione del patrono di Sant'Ambrogio. Alla giovane infatti è stato dedicato l'Ambrogino alla Memoria. Per ritirarlo sono arrivati il padre Franco, la madre Loredana, la sorella Chiara. "Per noi sicuramente questa è una grande soddisfazione - ha spiegato Franco arrivando in teatro - e questa è la cosa più importante che è successa dopo la perdita di Giulia. Abbiamo già ringraziato il Comune di Milano e anche quello di Senago. E' una grande soddisfazione perché è un messaggio anche per tutte quelle persone che vengono dal sud con la speranza di realizzarsi. A Giulia purtroppo non è stato permesso".
"La sua giovanissima vita, piena di speranza e ambizioni, viene stroncata da una violenza efferata e ripugnante che uccide anche Thiago, il bambino che porta in grembo - si legge nelle motivazioni -. Conservare il suo ricordo, onorare la sua storia, raccontare la tragedia che ne ha spezzato i sogni sono il modo per rifiutare la violenza e i soprusi contro le donne, in ogni forma e manifestazione. Un monito per tutti e tutte a rinnovare l'impegno culturale e sociale nella prevenzione e a lavorare congiuntamente per il sostegno delle vittime. Perché non sia mai più troppo tardi".
In piazza sono arrivati anche gli studenti in tenda che protestano da mesi per chiedere prezzi accessibili per gli affitti delle case in città. La protesta si è svolta proprio mentre dentro il teatro Dal Verme è stato consegnato l'attestato di benemerenza a Ilaria Lamera, la studentessa che ha dato il via alle proteste piantando una tenda davanti al Politecnico di Milano. Davanti al teatro oltre ad una tenda gli studenti hanno portato uno striscione con la scritta "abbiamo chiesto casa e ci avete dato un pezzo di carta". In piazza per protestare sulle condizioni del Cpr di via Correlli anche il Comitato No Cpr che ha portato il premio del 'Corellino d'Oro' che avrebbero voluto consegnare al sindaco Giuseppe Sala e al presidente del Senato Ignazio La Russa. La richiesta è di chiudere i centri di permanenza per migranti. Infine una breve protesta anche dentro al teatro Dal Verme al termine della consegna degli Ambrogini d'Oro quando si sono alzati in piedi esponenti dei centri sociali appartenenti allo Spazio Mutuo Soccorso che, secondo gli attivisti merita il riconoscimento del Comune perché "fa bene al pubblico - hanno sostenuto - e al privato".