Fotogallery - Milano, corteo per Dax: muri imbrattati e banche danneggiate
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La manifestazione, conclusasi con qualche momento di tensione ma senza incidenti, è stata organizzata per il ventennale dell'uccisione del 26enne del centro sociale Orso
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A Milano gli anarchici in coda al corteo organizzato per ricordare l'omicidio di Davide Cesare, detto "Dax", ucciso il 16 marzo del 2003, hanno imbrattato muri e provocato danni. La manifestazione, conclusasi con qualche momento di tensione ma senza incidenti, è stata indetta per il ventennale dell'uccisione del 26enne del centro sociale Orso, durante quella che fu ribattezzata "la notte nera" di Milano, da tre uomini riconducibili all'estrema destra. Oltre 4mila i partecipanti, 3.500 secondo la Questura.
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Dietro di sé il corteo ha lasciato una scia di scritte sui muri da piazzale Loreto - dove sono stati scanditi i nomi di 15 martiri dell'eccidio fascista dell'agosto del 1944, e dove i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi uccisi furono appesi a testa in giù - fino a Crescenzago. Qui, per la "tre giorni" in ricordo di Dax, è stato occupato uno stabile in disuso.
In via Durante, a inizio percorso, è stato tracciato un murales: "Dax: 2003-2023", per ricordare il ventennale dell'omicidio ed è stata imbrattata con gavettoni di vernice la facciata della sede di Fideuram. Così come ha registrato danni quella della filiale Bper di via Leoncavallo, la cui vetrina è stata infranta e vandalizzata con varie scritte in memoria di Dax, e di Fausto e Iaio, i due esponenti dello storico centro sociale milanese uccisi proprio il 18 marzo, nel 1978, da mani rimaste impunite.
Non ci sono stati, tuttavia, i temuti incidenti che un'ipotizzata presenza di anarchici "duri" di vari Paesi europei avrebbero potuto causare. Massiccia la presenza di forze dell'ordine lungo tutto il corteo, soprattutto a presidio degli obiettivi sensibili. Tensione palpabile, esplosione di petardi, insulti alle forze dell'ordine, ma non ci sono stati incidenti. Nella conta dei danni, oltre agli imbrattamenti vi sono il danneggiamento di un'auto, mentre alcuni manifestanti hanno vandalizzato anche due pensiline dei mezzi pubblici.
Nel corteo "Antifascista e anticapitalista" hanno trovato spazio le questioni delle case occupate, dello sfruttamento nel lavoro, il sovraffollamento delle carceri, i suicidi, il 41 bis. Tra le innumerevoli scritte lungo il percorso "Piantedosi al rogo", "Riapriamo le foibe" e "Pagherete caro, spaccheremo tutto, Alfredo libero". In via Leoncavallo, tre manifestanti sono saliti con una scaletta sul tetto di un locale con ombrelli e fumogeni e hanno realizzato un graffito "Partizan 161". Il Partizan di Belgrado è una squadra di calcio diretta emanazione dell'esercito partigiano jugoslavo che si oppose ai nazisti.