Milano, scontri al corteo pro Palestina
© Ansa | La scritta contro il premier
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Atti vandalici contro banche e un supermercato. Diverse le vetrine rotte
Vetrine e pensiline dei mezzi pubblici danneggiate e imbrattate, scritte sui muri, un momento di tensione fra manifestanti e forze dell'ordine: sono arrivati in circa 10mila a Milano per il corteo nazionale per chiedere di fermare il genocidio a Gaza a supporto della resistenza palestinese. Le tensioni sono iniziate all'altezza di piazzale Baiamonti e di piazzale Lagosta. Almeno sette manifestanti sono stati fermati. Poco prima erano stati compiuti atti vandalici nei confronti di banche e di un supermercato. In piazza gli attivisti avevano formato un presidio chiedendo la liberazione dei fermati.
Sulla vetrina di una filiale bancaria è stata scritta la frase "spara a Giorgia". Alcuni manifestanti con il volto coperto da passamontagna neri, che marciavano dietro lo striscione degli antagonisti, hanno danneggiato un bancomat automatico e rotto le vetrine di un supermercato.
© Ansa | La scritta contro il premier
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Non sono mancati gli attestati di vicinanza e solidarietà al premier. "L'odio non può e non deve trovare spazio nel confronto politico. Ciò che è accaduto a Milano è gravissimo. Forza Italia, nel condannare con estrema fermezza i violenti estremisti di sinistra che hanno scatenato una vera guerriglia urbana a Milano, è vicina e solidale con Giorgia Meloni", ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Solidarietà a Giorgia per le minacce. Questi sarebbero i 'pacifisti' che il 25 aprile andranno in piazza cercando fascisti che non ci sono, mentre il primo maggio parleranno di lavoro anche se non hanno mai faticato". Così sui social il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.
"I fatti avvenuti quest'oggi a Milano indignano e preoccupano. Solidarietà alle forze dell'ordine, alla presidente del Consiglio e a quanti sono rimasti colpiti dalla violenza dei manifestanti", le parole invece del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Esprimo la mia piena solidarietà al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale sono state rivolte espressioni inaccettabili durante il corteo a Milano. La mia vicinanza va anche alle forze dell'ordine, gravemente attaccate da alcuni manifestanti. Condanniamo con fermezza intimidazioni e linguaggio d'odio, che minano il confronto civile e democratico". Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Secondo i presenti, la scintilla che ha innescato gli scontri è stata l'identificazione di alcuni partecipanti da parte della polizia. Gli attivisti, lanciando fumogeni, hanno gridato slogan in francese: "Tout le monde dèteste la police".
La polizia avrebbe bloccato una ragazza, portando allo scoppio dei tafferugli. Un gruppo di manifestanti ha lanciato bottiglie contro gli agenti in tenuta antisommossa. La manifestazione, partita da piazza Duca d'Aosta, davanti alla stazione Centrale non ha toccato il centro (motivo, questo, di proteste nei giorni scorsi per il diniego all'arrivo in piazza Duomo) ma dalla stazione si è diretta verso il quartiere Isola, per poi arrivare a piazzale Baiamonti e concludersi all'Arco della Pace. Tante le bandiere palestinesi, le scritte inneggianti alla resistenza ma anche sagome di Carlo Calenda e Elly Schlein con impronte di mani in vernice rossa e la scritta 'complice del genocidio'. La stessa scritta apparsa sulle vetrine danneggiate di banche, supermercati e locali come Unicredit, Carrefour e Starbucks. E proprio in piazzale Baiamonti ci sono stati alcuni momenti di tensione con contatti fra i manifestanti e le forze dell'ordine in tenuta antisommossa con scudo e manganello.