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Un gruppo di attivisti ha danneggiato un supermercato. Attimi di tensione anche contro due auto della Guardia di finanza
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Per la Palestina e "contro il genocidio" che si sta compiendo a Gaza: in circa 15mila si sono radunati a Milano da tutta Italia per partecipare al corteo nazionale contro la guerra. Per le vie della metropoli lombarda hanno manifestato sindacati, antagonisti, associazione dei Palestinesi d'Italia e dei Giovani Palestinesi. La mobilitazione si è svolta senza problemi, anche se si sono registrati momenti di tensione quando una decina di partecipanti, con abiti neri e il volto coperto, si sono isolati all'altezza di piazzale Principessa Clotilde e hanno danneggiato un supermercato con sassi contro le vetrine. Un'agente della polizia locale si trovava su un'auto contro cui sono state lanciate le pietre ed è rimasta ferita alla testa in modo non grave.
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Altre due auto della Guardia di finanza sono state danneggiate nello stesso frangente. Altri attimi di tensione in piazza della Repubblica dove un gruppo di attivisti, sempre a volto coperto, ha cercato di imboccare via Turati per raggiungere il consolato degli Stati Uniti. I manifestanti hanno poi lanciato oggetti e anche due ordigni incendiari, che non si sono accesi, contro gli agenti in tenuta antisommossa che hanno impedito l'accesso e li hanno fatti indietreggiare.
Al di là dei due episodi di tensione il corteo, monitorato da polizia, carabinieri e polizia locale, è giunto a destinazione in largo Cairoli poco dopo le 17. Tra i cartelli esposti anche alcune sagome "insanguinate" di politici, tra cui Giorgia Meloni, il ministro Matteo Salvini, il premier israeliano Benyamin Netanyahu e i ministri Guido Crosetto e Giuseppe Valditara. C'è stato anche chi ha appeso allo zaino un avviso alle forze dell'ordine, dopo ciò che è accaduto venerdì a Pisa: "Per ogni manifestante picchiato, risponderemo tutti assieme e tu poliziotto violento verrai identificato come schiavo dello Stato".
Presente alla manifestazione, a pochi passi da piazzale Loreto, anche l'ex deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista. Bandiere di Israele bruciate, fischi alla vista di quella che sventola davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale, ma soprattutto inviti a "fermare il genocidio" sono stati il leitmotiv del corteo milanese.
Altre manifestazioni si sono svolte anche in altre città. In Friuli-Venezia Giulia gli attivisti sono scesi in piazza sia a Trieste che a Udine, a Roma è andato in scena un flashmob in piazza del Campidoglio a cui ha partecipato anche il segretario della Cgil nazionale Maurizio Landini. Qui diverse associazioni tra cui Anpi, Acli e studenti hanno sventolato una grande bandiera della pace, mentre a Torino gli studenti del Collettivo di Giurisprudenza hanno fatto sapere di aver presentato un esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja "per capire se Netanyahu è solo un premier incapace di difendere il proprio popolo o meriti di essere incriminato per aver deliberatamente ignorato i segnali di pericolo relativi al 7 ottobre".