Il giovane, uno statunitense appassionato d'arte, non è stato notato dal servizio di vigilanza
Nella notte del 25 luglio, poco dopo l'allarme bomba scattato per il ritrovamento di un pacco sospetto in metropolitana, un turista statunitense di 23 anni ha dormito sul tetto del Duomo di Milano. Un episodio che ha dimostrato l'inefficienza delle procedure di sicurezza. Il giovane ha raccontato ad alcuni operai, arrivati il mattino seguente per i consueti interventi di manuntenzione, di essere rimasto chiuso dentro dopo la visita.
Quando, al termine dell'orario di apertura, il servizio di vigilanza ha ultimato le procedure di "bonifica" degli ambienti, il ragazzo era in bagno. Così, "per non creare allarme", il turista distratto ha pensato bene di non avvertire le forze dell'ordine, concedendosi una notte sotto le stelle vicino alla celebri guglie. La polizia ha verificato il racconto del giovane, un appassionato d'arte, rilevando grosse falle nelle misure poste a protezione della Cattedrale.
Dopo la segnalazione dell'FBI, che in un report del 18 novembre 2015 ha indicato la Basilica di San Pietro di Roma e il Duomo di Milano come possibili obiettivi di attacchi terroristici, i controlli all'esterno della chiesa simbolo del capoluogo lombardo sono stati rafforzati. Oltre ai metal detector posti all'ingresso, la piazza è costantemente presidiata da polizia, carabinieri e militari. Il punto debole sarebbe, quindi, la sorveglianza degli ambienti interni, che per ora resta affidata alla vigilanza privata della Veneranda Fabbrica del Duomo.