la truffa non va in porto: scatta la denuncia

Milano, si fingono sordomute per raggirare due uomini ma scelgono le vittime sbagliate: padre e figlio carabinieri fuori servizio le smascherano

Le due cittadine romene di 25 e 27 anni sono state trovate in possesso di documenti falsi e 180 euro

04 Feb 2025 - 16:58
 © Ansa

© Ansa

Cercavano di farsi consegnare denaro fingendosi sordomute in un centro commerciale di Arese (Milano), con tanto di falsa certificazione della loro malattia. Sono però incappate nelle vittime più sbagliate. Due carabinieri fuori servizio, padre e figlio, sono infatti stati avvicinati dalle due donne che hanno tentato di raggirarli. Il padre, comandante della stazione di Cesate, e il figlio, carabiniere alla stazione di Monza hanno immediatamente allertato i colleghi che hanno denunciato per truffa aggravata le due finte invalide. Si tratta di due cittadine romene di 25 e 27 anni entrambe senza fissa dimora e con precedenti. Con loro avevano 180 euro, ritenuti il provento dei raggiri e diversi certificati d'invalidità falsi. La documentazione è stata sequestrata. 

L'appello dell'ENS

 Sui rischi di questo tipo di truffa, si era espressa, tempo fa, l'Ens (Ente Nazionale Sordi): "Solitamente per convincere le persone, in particolare quelle più anziane, i malviventi mostrano un falso certificato che attesta la loro disabilità e nel quale si specifica che stanno raccogliendo fondi destinati all’apertura di un centro internazionale dedicato all’assistenza di persone sorde e bambini poveri. Sembra tutto regolare, anche grazie all’utilizzo di falsi moduli, in italiano e inglese, che dovrebbero certificare l’autenticità della beneficenza. In realtà le somme donate dai cittadini di buon cuore, che cadono nel raggiro, finiscono nelle tasche dei truffatori, che si appropriano anche dei dati sensibili che le vittime scrivono sui moduli, regolarmente firmati".

Sul sito dell'Ens legge anche: "La prima cosa da fare è non dare soldi né firmare nulla. Chiediamo poi, se possibile e facendo attenzione, di segnalare il fatto alle forze dell'ordine".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri