Dopo 130 giorni riapre il Teatro alla Scala, il sovrintendente Meyer accoglie il pubblico: "Emozionante"
© Italy Photo Press
© Italy Photo Press
Con ogni probabilità il sovrintendente Meyer annuncerà la stagione solo per i prossimi tre mesi: senza certezze sulla capienza consentita, impossibile fare programmi di più lungo termine
© Ansa
Il coronavirus si intesta un altro primato: per la prima volta dal dopoguerra, infatti, il Teatro alla Scala a Milano è costretto ad annullare la campagna abbonamenti. Per ritrovare una decisione simile, escludendo pandemie e conflitti mondiali, bisogna risalire a un secolo fa esatto, il 1920: quell'anno venne istituito l'ente autonomo per la gestione del teatro e i palchettisti, fino ad allora proprietari, passarono la mano. Troppe le incertezze, vista anche la risalita dei contagi impossibile programmare oltre i tre mesi.
Perdite per 15 milioni - Un danno per tutto il mondo della lirica e della cultura, ma una mazzata anche dal punto di vista economico: l'anno scorso le sottoscrizioni avevano fruttato al teatro circa 15 milioni, che nel 2020 sfumeranno. Adesso la capienza è ridotta di un terzo, 700 posti sugli oltre 2mila disponibili. Ma il sovrintendente Dominique Meyer teme che i prossimi provvedimenti del governo - con i numeri dell'epidemia in preoccupante risalita - possano portare a un'ulteriore stretta.
© Italy Photo Press
© Italy Photo Press
La preoccupazione di Meyer - Meno di un mese fa, a margine del concerto di riapertura del teatro con la nona sinfonia di Beethoven, Meyer aveva lanciato l'allarme, invocando il sostegno delle istituzioni: "Non lasciateci soli, i teatri non possono vivere senza pubblico". Il 7 ottobre - la sera della prima dell'Aida in forma di concerto - il francese alla guida della Scala da meno di un anno ha fissato la linea di non ritorno: "Se dovessimo tornare al limite di 200 posti saremo costretti a chiudere". Sulla stessa linea Paolo Puglisi della Cgil: "Servono contributi per 15/20 milioni, altrimenti metà dei lavoratori saranno messi in cassa integrazione e potremo organizzare solo piccoli spettacoli".
Salvezza sulla rete - Per tamponare la situazione i sindacati vorrebbero puntare sulla trasmissione a pagamento degli spettacoli, in diretta streaming . Affinché la soluzione diventi realtà, però, serve un investimento da 900mila euro in telecamere e attrezzature. Una prospettiva che non convince i vertici del teatro, visto che i contratti in essere per mandare in onda gli eventi sono più convenienti sia come visibilità che dal punto di vista economico.