A convincere l'aspirante suicida a scendere l'intervento del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del pm Gherardo Colombo. "Sono 12 anni che sono perseguitato dalla giustizia", la motivazione
In salvo l'uomo che si era arrampicato su un'impalcatura su un lato del Tribunale di Milano e minacciava di suicidarsi gettandosi nel vuoto. A convincerlo a desistere anche il procuratore aggiunto Nobili e il pm Gherardo Colombo, insieme alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco con il nucleo speleoalpinofluviale . L'allarme alla polizia di Stato era arrivato alle 15.15. Via Freguglia è stata interdetta al traffico. "Sono 12 anni che sono perseguitato dalla giustizia", la motivazione.
Decisivo è stato l'intervento del procuratore aggiunto facente funzioni Alberto Nobili, che è salito sul ponteggio insieme allo storico pm di Mani pulite Gerardo Colombo e ad alcuni operatori dei vigili del fuoco.
Dopo un lungo colloquio con i due magistrati, l'uomo, che si è definito un perseguitato della giustizia, è tornato sui propri passi, ha avvicinato il pm Nobili e si è stretto con lui in un forte abbraccio. L'uomo è dunque rientrato, attraverso una finestra, all'interno di Palazzo di giustizia.
Vestito di nero, zainetto blu in spalla e cappello in testa, l'aspirante suicida si è arrampicato sull'impalcatura del terzo piano sul lato Freguglia del tribunale intorno alle 14.30. "Sono 12 anni che la giustizia ce l'ha come me", ha urlato, tra l'altro.