Per i giudici della Corte d'appello le esigenze cautelari nei confronti del trapper possono essere "tutelate" solo in galera
Il trapper Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue, va in carcere per aver mostrato "totale incapacita' di autocontrollo". Lo ha stabilito la Corte d'appello di Milano accogliendo la richiesta della Procura generale nei confronti dell'artista, già condannato a 6 anni 4 mesi e 15 giorni di reclusione in primo grado a novembre 2023 per l'aggressione avvenuta in corso Como nel luglio 2022 in cui, assieme ad altre persone fra cui il trapper Baby Gang, furono gambizzati due ragazzi di origine senegalese.
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Arresti domiciliari non rispettati - La decisione arriva dopo che Simba, agli arresti domiciliari dal 29 marzo come aggravamento dell'obbligo di dimora per la continua "violazione delle prescrizioni" che lo obbligavano in casa "nelle ore serali e notturne", è stato segnalato dalla Questura di Milano il 12 marzo 2024 a Rozzano, presso la pista da kart. Lì a bordo di un'Audi 6 ha perso il controllo dell'auto, schiantandosi contro un palo e dandosi alla fuga.
La motivazione dei giudici - Dopo l'ultimo episodio i giudici d'appello hanno ordinato che il trapper sia "immediatamente condotto in carcere" per aver mostrato "totale incapacità di autocontrollo" anche alla luce delle "connotazioni di personalità" che emergono dalla sentenza del Tribunale di Milano, impugnata dalla difesa del musicista in secondo grado.