Successo della campagna di solidarietà promossa dalla cooperativa sociale "Il Melograno" meno di un mese fa. Disponibilità soprattutto dalla Lombardia, ma anche da altre città d'Italia
© Afp
Più di 1300 famiglie sono pronte ad accogliere per tre mesi le donne afghane in fuga dal loro paese in seguito all'arrivo dei talebani. È questa la straordinaria risposta di solidarietà della città di Milano - e non solo - all'iniziativa #Unastanzaperunadonnaafghana, lanciata nemmeno un mese fa dalla cooperativa no profit "Il Melograno". Un progetto di solidarietà diffusa che mira, come raccomandato anche da Anci, l'associazione dei Comuni italiani, a inserire le profughe in arrivo in percorsi professionali che ne favoriscano una reale integrazione.
"Un fiume di solidarietà emozionante" - Così Mauro Soldati, uno dei responsabili dell'iniziativa, aveva definito l'immediata risposta che aveva fatto seguito all'appello lanciato a poche ore dalla notizia della presa di Kabul da parte dei talebani. In poco tempo infatti avevano dato la loro disponibilità più di 200 persone, fino a raggiungere le 1300 candidature di oggi.
Un progetto di solidarietà diffusa - La campagna #Unastanzaperunadonnaafghana è partita quasi contemporaneamente all'arrivo delle prime immagini dall'Afghanistan in mano ai talebani. In particolare, è stata la testimonianza diretta di alcuni mediatori vicini alla cooperativa a far scattare l'idea. Oltre alla risposta delle persone pronte ad ospitare gratuitamente le persone in arrivo, la rete cooperativa - ha specificato Legacoop Lombardia - ha messo in moto “accordi con la grande distribuzione sulle eccedenze alimentari che porteranno a creare le borse alimentari per queste persone", affiancati da altri progetti che riguardano altri aspetti della prima assistenza, come il recupero di vestiti.
Il sostegno delle Prefetture - Le disponibilità raccolte arrivano in gran parte da Milano e dall’area metropolitana, dalla Lombardia ma anche da altre regioni e città d’Italia: dalla Sicilia, da Roma, da Torino, da Napoli, da Venezia e da Firenze . Una grande risposta di solidarietà alla quale però - ha raccomandato Anci - è necessario far seguire un progetto di reale integrazione".