Il 33enne romano ha dichiarato di aver perso le chiavi della catena con cui aveva legato il motorino. Intanto proseguono le indagini
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Il 33enne arrestato a Milano con l'accusa di stalking nei confronti della sua ex fidanzata stava cercando di acquistare dell'acido corrosivo perché aveva "perso le chiavi della catena" con cui aveva legato il suo motorino. In questo modo, a suo dire, voleva dunque romperla. L'uomo è finito in manette per aver portato avanti per oltre due mesi una "inquietante strategia di ossessivo controllo e logoramento psicologico" nei confronti della donna, inclusa l'intrusione nei suoi profili social.
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Come emerso dall'inchiesta della Procura e dalle intercettazioni, il professionista romano, arrestato su ordinanza del gip Livio Cristofano che lo ha interrogato, aveva bisogno di reperire un acido probabilmente per aggredire la donna e sfigurarla. Per il resto nell'interrogatorio l'uomo ha ammesso quasi tutte le decine di episodi di stalking, tra cui anche un paio di ingressi nell'abitazione dell'ex compagna per devastarla quando lei non c'era. E ha spiegato di aver "perso completamente la testa" quando lei aveva deciso di lasciarlo, dando il via ad atti persecutori.
A far aumentare i timori per l'incolumità della giovane donna, oltre al "morboso rancore e il senso di possesso ossessivo" del 33enne romano, sono però state una paio di telefonate a negozi di ferramenta in cui, il 15 novembre, l'uomo si informa se vendono "un acido corrosivo" in un contenitore con "una bocchetta magra", perché "dovrei sciogliere dei metalli". Telefonate a cui hanno fatto seguito i tentativi di contattare l'ex fidanzata, la quale non ha più risposto, e che hanno fatto aumentare i timori di "ulteriori ritorsioni nei suoi confronti", che si aggiungono al lungo elenco di episodi contestati come i pesanti danni alla macchina di lei posteggiata in strada.
Per il gip, come si legge nell'ordinanza, da parte dell'uomo c'è stato un "preoccupante" crescendo di ritorsioni e aggressioni al punto da far ipotizzare l'uso di un potente "acido" per sfregiare l'ex fidanzata. Secondo l'accusa, il 33enne presenta "una personalità che appare sempre più fuori controllo", in quanto incapace di accettare la fine della relazione. Per il momento la difesa non ha avanzato istanza di scarcerazione.
Poi è arrivata la decisione della ragazza di denunciare i fatti. "Questa situazione mi genera molta ansia e paura di stare da sola anche nelle mie mura familiari", aveva raccontato la donna. "Spesso mi sveglio di soprassalto durante la notte e tremo senza motivo. Ho paura di dormire da sola in casa". "Mi trovo ad avere perso la mia indipendenza. Ero una persona attiva e dinamica, e ora non sono più in grado neanche di fare una passeggiata da sola", ha dichiarato ancora.
Secondo la valutazione del gip di Milano Livio Cristofano, il 33enne arrestato ha "una personalità che appare sempre più fuori controllo", in quanto incapace di accettare la fine della sua relazione. Il giudice ha così accolto la richiesta del pm Giulia Floris, titolare dell'inchiesta nata dalla denuncia della vittima, presa di mira da lui in modo pesante tanto da lasciare il lavoro nel capoluogo lombardo e trasferirsi dai genitori.