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Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, dovrà rispondere di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti. Caccia ai due complici
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A Milano un 24enne con precedenti è stato arrestato per strage e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver teso un cavo d'acciaio ad altezza d'uomo in viale Toscana. Il giovane, che ha ammesso le sue responsabilità, ha agito con altre due persone che non sono ancora state identificate. A dare l'allarme, mercoledì notte, è stato un residente nella zona che era appena rientrato a casa e ha visto i tre tendere il cavo. Durante l'interrogatorio ai carabinieri, il giovane avrebbe detto di aver commesso "una bravata".
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Il 24enne è stato arrestato con l'accusa di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti. I militari, allertati da un residente, sono riusciti a togliere il cavo prima che potesse rappresentare un pericolo per pedoni, biciclette, moto e auto.
La fune era stata presa da un vicino cantiere e i tre l'avevano tesa tra un albero e una pensilina dell'Azienda Trasporti. Il 24enne, condotto in carcere a San Vittore, ha precedenti di polizia e abita nella zona dove è stato fermato. I carabinieri sono alla ricerca dei complici.
La telefonata al 112 è giusta intorno alle 2:30 della notte. Quando i carabinieri lo hanno rintracciato in viale Sabotino e fermato mentre tornava tranquillamente a casa, il 24enne ha spiegato che lui e i suoi complici avevano teso il cavo d'acciaio perché "si stavano annoiando". Dopo qualche resistenza iniziale, il giovane ha ammesso tutto quando i carabinieri gli hanno mostrato il cavo. "Abbiamo fatto una ca**ata per gioco, volevamo divertirci". In caserma ha poi dichiarato di aver conosciuto i suoi due complici soltanto attraverso i social, senza indicare nome e cognome.
Il testimone ha notato i tre ragazzi che sistemavano il cavo sulla carreggiata in direzione viale Isonzo, "legandolo" con moschettoni al palo di un segnale stradale e alla pensilina Atm. In tre minuti sul posto sono arrivate tre pattuglie: una ha immediatamente liberato la via tranciando il filo, che era stato lasciato ad altezza uomo su tutte e tre le corsie, mentre altre due si sono messe sulle tracce dei responsabili. Fortunatamente la "bravata", come l'ha definita il suo stesso autore, non ha prodotto danni o feriti: l'unico a colpire il cavo sarebbe stato un automobilista, illeso.
"Ho sentito dei rumori, mi sono affacciato, ho visto queste persone che avevano legato il cavo. Poi è passata un'auto e ha beccato il filo in pieno". È il racconto di Nicola Ricciardelli, 26 anni, consulente finanziario che ha allertato i carabinieri. "Ho richiamato i tre che si sono allontanati, ho avvisato i carabinieri e intanto quei ragazzi sono tornati e ridevano del botto che aveva fatto l'auto. Dietro la macchina, al semaforo, c'era un motorino che ha svoltato a destra, se invece fosse andato dritto oggi staremmo parlando di un morto". L'auto, secondo il racconto del testimone, "si è fermata circa 300 metri più avanti, ma il conducente non è mai sceso. Poi, dopo circa un quarto d'ora è ripartito. Non so in che condizioni sia il conducente dell'auto, ma la vettura sicuramente non era indenne. Parliamo di un cavo edile bello grosso, in acciaio".