la strategia della campagna

Vaccini, il ministero: la terza dose in base all'andamento dell'epidemia

Speranza: "Subito agli ottantenni, agli ospiti delle Rsa e al personale sanitario. Proteggiamo i più fragili e chi lavora negli ospedali"

27 Set 2021 - 19:57
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"Partiamo con la terza dose per ottantenni, ospiti delle Rsa e personale sanitario". Lo annuncia il ministro della Salute, Roberto Speranza. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi o della popolazione generale, precisa il ministero in una circolare, "verrà invece decisa sulla base dell'acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell'andamento epidemiologico". 

Speranza: "Proteggere subito i più fragili e chi lavora nella sanità" - "Diamo subito più protezione ai più fragili e a chi lavora nei presidi sanitari", spiega ancora il ministro mentre è stata diffusa l'ultima circolare riguardante proprio la terza dose del richiamo, dal titolo "Avvio della somministrazione di dosi 'booster' nell'ambito della campagna di vaccinazione". 

Terza dose con Pfizer o Moderna - In linea con quanto è stato evidenziato dal Cts, il documento prevede che la terza dose "potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie". Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario, "sarà per ora possibile utilizzare come dose booster uno qualsiasi dei due vaccini a m-Rna autorizzati in Italia (Pfizer e Moderna). La dose booster va somministrata dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario". 

Terza dose e categorie prioritarie - La circolare indica ancora che i primi a ricevere la terza dose saranno gli over 80 e il personale e gli ospiti delle Rsa. In un secondo momento si passerà agli esercenti delle professioni sanitarie e agli operatori di interesse sanitario attivi nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi, a partire dai 60 anni d'età o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili al Covid o con elevato livello di esposizione all'infezione. 

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