il rapporto di save the children

Smartphone, si abbassa l'età media di utilizzo: cresce la dipendenza tecnologica tra i minori

Il 30,2% degli italiani tra i 6 e i 10 anni usa il cellulare tutti i giorni. Ancora insufficiente la transizione digitale nelle scuole: il 30% non ha la banda ultra larga. I dati nel rapporto di Save the Children

15 Nov 2023 - 08:10
 © Francesco Alesi per Save The Children

© Francesco Alesi per Save The Children

Bambini e adolescenti iperconnessi, fin dalla più tenera età. Secondo la XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo "Tempi digitali", diffusi da Save the Children, in Italia il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone. Inoltre, da dopo la pandemia, l'età di chi passa il tempo con il telefono in mano si è abbassata: il 30,2% dei bambini italiani tra i 6 e i 10 anni usa, infatti, il cellulare tutti i giorni. Ancora insufficiente, infine, la transizione digitale nelle scuole: il 30% non è raggiunta dalla banda ultra larga.

© Tgcom24

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Giovani, social e digitale

 Si abbassa sempre di più, dunque, l’età in cui si possiede o si utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni dopo la pandemia: dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. Quasi il 18% dei bambini tra gli undici e i quindici mesi invece, sono esposti agli schermi per un’ora o più al giorno. Tra gli adolescenti cresce anche il tempo trascorso online: a inizio 2023 quasi la metà (il 47%) dei 3.400 11-19enni intervistati in occasione del Safer Internet Day ha dichiarato di passare oltre 5 ore al giorno online (era il 30% nel 2020) e il 37% controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno. 

Nonostante la legge preveda che un utente possa avere accesso ai social network solo dopo aver compiuto 13 anni, la realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto un profilo indicando un’età maggiore o hanno usato quello di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole: il 40,7% degli 11-13enni in Italia usa i social media.

Così bambini e adolescenti utilizzano piattaforme, tecnologie, software, algoritmi che non sono stati progettati per loro, correndo numerosi rischi. Inoltre, tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo.

Dipendenza da internet

 L’Atlante di Save the Children evidenzia che in Italia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,5%. Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, il 24% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fanno un uso problematico: qui sono però i ragazzi a essere più esposti e l’età, in questo caso, si abbassa a 11 anni.

Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet, in Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni attraverso équipe multidisciplinari formate da psicologi, assistenti sociali, educatori. Delle 10mila persone, tra giovani e adulti, che finora hanno contattato questi servizi, la fascia d’età più rappresentata è quella dei 15-17enni (con il 13,7% dei maschi e il 9,2% delle ragazze) mentre quella tra 0 e 17 anni, nel suo complesso, costituisce quasi il 30% del totale.

Le competenze digitali

 Nonostante l'utilizzo massiccio di internet da parte dei minori, nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Se guardiamo ai giovanissimi che hanno acquisito elevate competenze digitali, gli italiani sono poco più di 1 su 4 (il 27%), a fronte del 50% dei coetanei francesi e del 47% degli spagnoli. 

Nella pubblicazione di Save The Children, dati, mappe e interviste fotografano il bisogno di protezione per i più giovani mentre affrontano le "opportunità rischiose" della rivoluzione digitale in un’Italia che sconta ancora ritardi e carenze sulla strada per la transizione digitale, collocandosi al 18esimo posto tra i 27 Stati membri dell’Ue rispetto alla digitalizzazione dell’economia e della società.

Connettività a casa e a scuola

 Per quanto riguarda la connettività, le famiglie con accesso alla banda ultra larga a fine 2022 erano il 52%. La transizione digitale nella scuola italiana sta accelerando, ma i divari sono ancora ampi: circa il 30% delle scuole non è raggiunta dalla banda ultra larga, con percentuali molto più elevate nelle aree interne, e vi sono ancora forti disuguaglianze nella dotazione di strumenti per la didattica innovativa e nella formazione docenti per ridurre la povertà educativa digitale. 

Con il Piano “Scuole connesse” – avviato nel 2021 e che punta a connettere il 100% delle scuole del primo e secondo ciclo entro la fine del 2023 alla velocità di 1 gigabyte al secondo – sono 19.432 le scuole sul territorio nazionale che sono state "attivate" sulle 32.350 incluse nel Piano, ovvero il 60%. 

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