Secondo la prima ipotesi investigativa, sarebbe stato il padre a uccidere la moglie, malata da tempo, e il figlio disabile
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I cadaveri di tre persone, due anziani coniugi e il figlio, sono stati trovati in un appartamento di Modena. Secondo gli investigatori si tratterebbe di un omicidio-suicidio. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato l'uomo a uccidere la moglie e il figlio.
Gian Carlo Salsi, per tutti solo Carlo, avrebbe ucciso la moglie malata e il figlio disabile la sera del suo 83esimo compleanno, poi si sarebbe tolto la vita impiccandosi in casa. La tragedia familiare si è consumata in un appartamento di strada Pomposiana a Modena, zona Marzaglia. L'uomo è stato trovato morto la mattina del 24 aprile, attorno alle 9.30, dal fratello Franco, che abita nella stessa palazzina. Sembra che Salsi avesse saputo da poco di avere a sua volta un problema di salute e sarebbe stato questo il motivo che lo ha spinto ad agire con disperazione: la paura di non farcela più e la preoccupazione per il futuro dei suoi familiari, non autosufficienti, che finora era riuscito ad accudire.
Franco Salsi, secondo quanto si apprende, si era preoccupato perché non aveva ancora sentito i parenti e le finestre dell'appartamento erano rimaste chiuse. La porta, invece, era aperta e il corpo dell'anziano era appeso, mentre i cadaveri del figlio Stefano, 48enne e della moglie Claudia Santunione, 79enne, erano nei loro letti. Probabilmente sono stati soffocati, ma sulle cause della morte, avvenuta tra la sera e la notte, dovranno essere svolti altri accertamenti. Non sarebbero state trovate armi. Indagano i carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dalla Procura di Modena che disporrà le autopsie.
Gian Carlo Salsi era un camionista in pensione, Claudia Santunione era stata titolare di un forno non lontano da casa, fino alla pensione. Il figlio Stefano aveva da poco iniziato a fare qualche lavoretto, in una struttura. Da non molto si erano trasferiti nella casa dove sono morti, probabilmente per essere più vicini ai parenti. Salsi era stato visto anche nei giorni scorsi mentre portava Stefano fuori casa. Al figlio disabile era stato dedicato anche un trofeo di ciclismo, sport di cui era appassionato, il premio Stefano Salsi, che si svolge in zona da una ventina d'anni.
"Carlo non ha mai dato segni di impazienza, è stato sempre molto attivo nel gestire la famiglia", ha raccontato il fratello della moglie. "Sapevamo le difficoltà a sopportare il peso della situazione, ma erano molto abituati a fare le cose da soli, erano riservati. L'ultima volta avevo sentito mia sorella a Pasqua per gli auguri. Si era ammalata due-tre anni fa. Non li ho mai visti alterati dallo sforzo. Forse, essendo una persona molto autonoma e che non ha mai chiesto aiuto, a un certo punto Carlo non ha più retto".