Tre 15enni di origine marocchina indagate per stalking e lesioni: avrebbero preso di mira la coetanea con atti di bullismo, poi sfociati in un episodio di violenza fisica
Dopo aver deciso, con il sostegno della famiglia, di non indossare più il velo, una quindicenne è stata aggredita da tre compagne di scuola originarie del Marocco. Le ragazze, in disaccordo con la sua scelta, avrebbero iniziato a prenderla di mira con atti di bullismo, poi sfociati in un episodio di violenza fisica. La giovane è finita in ospedale con una prognosi di 10 giorni.
Secondo quanto riferito, gli insulti, arrivati verbalmente e sui social, avrebbero spinto la presunta vittima a sporgere denuncia e a rivolgersi a una struttura specializzata. Chiedendo anche alla sorella maggiore di essere accompagnata a scuola per evitare di subire altri atti persecutori.
Le tre coetanee sono state ascoltate dagli inquirenti. Ora risultano indagate dalla procura dei minori di Bologna per i reati di stalking e lesioni in concorso, aggravati non solo dall'età della vittima ma anche dall'averli commessi in più persone riunite e nei pressi di un istituto scolastico.
"La mia assistita - spiega il legale di una delle indagate - ha risposto alle domande della procura e avrà anche modo di comprendere eventuali sbagli commessi".
"La fede religiosa è fatto personale e non può essere contestata", ha commentato il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti. "Ma che tre ragazzine prendano di mira una quindicenne, colpevole di non voler più indossare il velo, passando dal bullismo all'aggressione fisica è un fatto di gravità estrema su cui dobbiamo riflettere."