Inutili gli appelli al governo

San Giuliano di Puglia, il sindaco: "Rischio bancarotta, vendo il Comune"

Servono 35 milioni di euro per risarcire le famiglie delle vittime del terremoto del 2002. L'unica speranza è l'intervento dello Stato

29 Nov 2015 - 13:15

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"Comune in vendita": è l'annuncio provocatorio di Luigi Barbieri, sindaco di San Giuliano di Puglia, il paesino molisano devastato dal terremoto tredici anni fa. Allora, nel crollo delle scuola elementare morirono 27 alunni e una maestra. Una tragedia per cui il tribunale ha individuato cinque responsabili, oltre al Comune, stabilendo risarcimenti per 35 milioni di euro.

"Gli altri condannati non hanno nessun bene, perciò la responsabilità ricade interamente sul municipio", ha spiegato il primo cittadino, che ha fatto ripetuto appelli al premier Matteo Renzi e ai ministeri perché intervengano in sostegno del Comune: inutilmente, perché nessun fondo è stato inserito nella legge di Stabilità.

San Giuliano si ritroverà dunque a dover versare alle famiglie delle vittime indennizzi milionari in tranche da 400 mila euro l'anno e il dissesto finanziario sembra ormai inevitabile. "Sono pronto a incatenarmi per evitarlo - dice disperato il primo cittadino -. Per favore, ascoltateci".

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